Il Consiglio dell'Unione europea ha di recente scelto Naviris per l’European Patrol Corvette e tredici nuovi progetti della cooperazione strutturata permanente “Pesco”.
European Patrol Corvette (Epc)
Su richiesta italiana, il programma è entrato nella Pesco. Si punta a progettare e sviluppare un prototipo della corvetta europea destinata a missioni multiruolo e di pattugliamento. La connotazione italo-francese del progetto richiama l’Airbus dei mari, l’obiettivo a cui punta l’intesa tra Fincantieri e Naval Group. Di recente le due aziende hanno svelato il nome della joint venture paritetica: Naviris. L’obiettivo è coordinare le attività di export, di ricerca e sviluppo e di acquisizioni. Certo, se il lato militare procede spedito, quello civile è ancora alle prese con l’antitrust europeo, visto che la Commissione ha deciso di avviare un indagine approfondita sull’operazione di acquisizione degli Chantiers de l’Atlantique da parte di Fincantieri.
La joint venture tra Fincantieri e Naval Group, cerca partner europei per realizzare il programma per le nuove corvette E.P.C.. La Grecia si è fatta avanti e la spagnola Novantia bussa alla porta.
Naviris, la joint venture al 50% tra Fincantieri e Naval Group, sta cercando nuovi alleati per il programma European Patrol Corvette (Epc), presentato nell’ambito della Pesco (Permanent Structured Cooperation) e approvato lo scorso mese di novembre 2019. La Pesco è un’iniziativa della Unione Europea nell’ambito della Politica di sicurezza e di difesa comune volta all’integrazione strutturale delle forze armate di 25 dei 27 stati membri. La Pesco è una cooperazione rafforzata che non richiede l’adesione di tutti gli stati membri per poter essere avviata.
Il programma Epc è l’unico in ambito Pesco sul navale militare di cui Naviris avrà la gestione e nasce con l’obiettivo di definire una piattaforma comune per corvette-pattugliatori militari di circa 3.000 tonnellate, flessibili e modulari dal punto di vista operativo in modo da adattarsi alle esigenze degli Stati che aderiranno all’Epc, a cominciare da Italia e Francia, che hanno bisogno di rimpiazzare le navi attualmente in servizio. La dotazione del Fondo europeo per la difesa è di 13 miliardi, ma per accedervi occorrono almeno tre Paesi sponsor del progetto e dunque una base industriale forte. La prima ad aderire all’Epc è stata la Grecia, poi la Spagna con Navantia.
Naviris avrà la sede principale a Genova e una controllata a Ollioules in Francia. La sua mission è quella di sviluppare progetti bilaterali di ricerca e sviluppo.
Gli Stati Maggiori della Marina Militare italiana e della Marina Francese hanno di recente avviato uno studio concettuale riguardante l’esigenza operativa comune per una nuova corvetta missilistiva, nota come EPC (European Patrol Corvette, ed in precedenza come PPX). Queste nuove unità, che andranno ad affiancare in seno alla Marine Nationale le fregate FREMM e FTI ed in seno alla MM le FREMM ed i PPA, potranno accedere ai fondi europei. L’Italia ha già presentato da tempo il progetto delle nuove corvette nel quadro della PESCO. Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, le recenti indiscrezioni parlano di un dislocamento a pieno carico compreso tra le 3.000 e le 3.300 t, della presenza di un sistema missilistico di autodifesa per missili CAMM ER o MICA NG e di un sonar a profondità variabile: non sembra essere previsto il sonar di scafo con la capacità di contrasto alla minaccia ASW affidata alla cortina trainata ed all’elicottero imbarcato.
Il programma European Patrol Corvette (EPC) è destinato allo sviluppo del prototipo di una nuova classe di piattaforme militari che consenta di ospitare diversi sistemi e carichi utili, al fine di realizzare, con un approccio modulare e flessibile, un gran numero di compiti e missioni. Sarà concepita come una piattaforma comune che verrà utilizzata da diversi Paesi europei sulla base di un progetto comune che dovrà necessariamente essere adattato alle esigenze dei diversi Stati partecipanti. La maggior parte delle caratteristiche della nave porteranno alla definizione di una piattaforma comune su cui applicare requisiti specifici nazionali: la nuova piattaforma sarà sicuramente basata su di un concetto monoscafo, che consentirà di ospitare diversi sistemi d’arma e diversi carichi utili compatibili con le missioni a mano a mano assegnate alle unità che dovranno essere in grado di operare da infrastrutture portuali minori grazie ad un pescaggio inferiore a 5,5 mt. La lunghezza sarà di circa 110 metri e l’impianto propulsivo sarà incentrato su motori diesel e/o elettrici, personalizzabili in base ai requisiti di base. Sia la Francia che l’Italia hanno la futura necessità di rimpiazzare rispettivamente gli OPV e le fregate classe ‘Floreal’ nonché le piattaforme tipo ‘Aviso’ e le corvette con unità di nuova concezione, programma che potrebbe diventare il primo per nuove costruzioni gestito dalla nuova joint-venture Naviris fra Fincantieri e Naval Group.
Come già evidenziato, anche la Grecia è entrata di recente nel programma PESCO per lo sviluppo delle nuove corvette europee: la bandiera greca, infatti, è comparsa accanto a quella dell'Italia e della Francia sul sito ufficiale della PESCO.
Anche droni, oltre alle corvette ed alla difesa missilistica.
I nuovi progetti della Pesco che vedono l’Italia protagonista coprono uno spettro piuttosto ampio del campo della Difesa. Sono stati adottati oggi dal Consiglio dell’Unione europea, riunitosi a Bruxelles per fare il punto sulla Difesa comune. Il nostro Paese conferma un buon posizionamento, anche se si nota anche l’incremento dell’attivismo francese che guadagna il primo posto per partecipazione.
I primi 17 progetti sono stati adottati a marzo del 2019. Altri 17 sono arrivati il mese di novembre successivo, portando a 34 la lista di programmi a cui aderiscono nel complesso ben 25 Paesi. L’obiettivo della Pesco, prevista dai trattati dell’Unione europea, è avviare strette collaborazioni tra membri nel settore della difesa e della sicurezza per lo sviluppo congiunto di capacità e programmi finalizzati alle rispettive Forze armate: ciò è un tassello nel più ampio progetto di Difesa europea. In quest’ultimo si inserisce anche l’Edf, il fondo che si appresta a dotarsi di 13 miliardi di euro per il periodo 2021-2027. Andranno a cofinanziare programmi nel campo della difesa.
Nella nuova lista l’Italia partecipa a quattro programmi, guidandone due. Il primo (con Francia e Romania) si chiama “European Global Rpas Insertion Architecture System”. Si tratta di un’architettura di simulazione finalizzata ad analizzare e definire le procedure per inserire e integrare i velivoli a pilotaggio remoto nel Cielo unico europeo. Prevede anche la creazione di un centro di competenza multinazionale per sviluppare una dottrina comune europea circa i sistemi non pilotati e gli assetti che li contrastano.
Il sistema di sorveglianza dallo spazio e difesa A.B.M. “TWISTER”
E’ invece guidato dalla Francia il progetto Twister a cui l’Italia partecipa anche con Finlandia, Olanda e Spagna. Sarà un sistema di sorveglianza dallo Spazio per allerta e intercettazione delle minacce dal cielo, in particolare di quelle più sofisticate. Rientra nel contributo europeo alla difesa dai missili balistici della Nato, e sembra puntare a una completa architettura spaziale di sensori per early warning e intercettori (questi endo-atmosferici).
Standardizzazione della difesa “N.B.C.”
C’è il progetto guidato dalla Romania a cui l’Italia partecipa con la Francia. L’acronimo è particolarmente complesso: Cbrndtr: l’obiettivo è di standardizzare l’addestramento nella difesa chimica, biologica, radiologica e nucleare. Si useranno le infrastrutture esistenti per esercitazioni pratiche volte a coprire “l’intero spettro” delle possibili minacce.
Difesa cibernetica a guida tedesca “Cyber and Information Domain Coordination Center"
Tra i nuovi programmi a cui l’Italia non partecipa ce ne sono un paio che riguardano la difesa cibernetica. A guida tedesca (con Repubblica Ceca, Ungheria, Olanda e Spagna) c’è il “Cyber and Information Domain Coordination Center”. L’obiettivo è quello di coordinare e condividere gli sforzi che i rispettivi staff militari mettono in atto nel dominio cyber.
Cyber-security
È iberico il progetto guidato dal Portogallo con la Spagna per un “Cyber Academia and Innovation Hub”. Riguarda la formazione dei futuri esperti di cyber-security e dunque la creazione di un “ecosistema cyber-protetto” che si diffonda all’intero Vecchio continente.
MUSAS: sistema marittimo a pilotaggio remoto per il contrasto alle minacce ASW
Sempre il Portogallo guida il Musas, progetto finalizzato a sviluppare un sistema marittimo a pilotaggio remoto per il contrasto alle minacce sottomarine. Vi partecipano Francia, Spagna e Svezia, al fine di proteggere le preziose infrastrutture che si snodano sott’acqua, comprese linee di comunicazione e di approvvigionamento energetico.
EUROSIM: addestramento tattico condiviso
Tra i progetti innovativi c’è l’Eurosim, guidato dall’Ungheria con Francia, Germania, Polonia e Slovenia. Ha l’obiettivo di creare un centro per l’addestramento tattico condiviso tra i membri. La novità è che sarà sul cloud: un network per integrare i siti di simulazione geograficamente sparsi e connetterli tutti insieme.
La Francia ha portato a trenta la partecipazione complessiva sui 47 progetti Pesco. L’Italia con la Spagna si colloca al secondo posto, partecipando a 24 progetti. Sorprende l’attivismo francese, soprattutto per la Pesco che Parigi aveva criticato per l’adesione troppo ampia che avrebbe potuto inibirne l’efficacia. Con il nuovo posizionamento sulla cooperazione strutturata permanente Parigi conferma l’intenzione di voler giocare con determinazione tutte le partite sulla Difesa. Anche perché i 13 miliardi del nuovo Fondo dipenderanno dalla nuova Direzione generale “Difesa, Industria e Spazio”.
(Web, Google, Industriaitaliana, RID, Analisidifesa, Formiche, Aereimilitari, Wikipedia, You Tube, Marina.Difesa)
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