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La classe di pattugliatori Comandanti è composta da quattro unità gestite dalla Marina Militare Italiana, denominate Nuove Unità Minori Combattenti (NUMC).
Questi pattugliatori d'altura, ai quali sono stati assegnati i nomi di Comandanti di Cacciatorpediniere decorati con Medaglia d'oro al Valor Militare per imprese compiute nell'ultimo conflitto mondiale (C.C. Giuseppe CIGALA FULGOSI, C.C. Costantino BORSINI, C.C. Ener BETTICA, C.F. Adriano FOSCARI), propongono una forma della carena ottimizzata per migliorarne le prestazioni in termini di tenuta di mare e di resistenza al moto, di forma tonda convenzionale, nonché scafo e sovrastrutture realizzati in acciaio ad elevata resistenza (fatta eccezione per la quarta unità della serie che utilizza sovrastrutture in materiali compositi a scopo sperimentale).
Il particolare disegno dello scafo, delle sovrastrutture e dell'albero evidenziano la ricerca di quegli accorgimenti tecnici necessari per la riduzione delle segnature termiche ed elettromagnetiche di concetto "stealth", caratteristiche che permettono a queste unità di essere impiegate in molteplici compiti che possono andare dal pattugliamento al controllo del traffico mercantile alla sorveglianza e controllo anti-immigrazione.
Inoltre, innovazioni tecnologiche connesse alla sicurezza, alla sopravvivenza ed al mantenimento delle capacità operative hanno permesso lo sviluppo di criteri di ridondanza con particolare riguardo alla compartimentazione ed alla protezione antincendio che ne consente la salvaguardia anche con unità danneggiata.
La costruzione di queste unità ha utilizzato scafo e sovrastruttura costruiti con caratteristiche stealth. La classe Comandanti condivide logistica, interoperabilità, caratteristiche del sistema di combattimento e sistemi di telecomunicazioni integrati.
Queste unità operano in collaborazione con la NUMA del COMFORPAT, il Comando delle Forze di pattuglia per la sorveglianza e la difesa costiera e hanno la loro base operativa ad Augusta. Servono come pattugliamento costiero e controllo del traffico, carico e sorveglianza nel controllo dell'immigrazione.
Il Comandante Foscari è stato utilizzato per prove sulle nuove versioni del cannone Oto Melara 76/62 mm Strales/Davide: Ottobre 2004: nuovo scudo stealth per il cannone; Novembre 2009: a La Spezia inizio prove del programma “DAVIDE/DART”, con imbarco del prototipo Strales/Davide dell'Oto Melara 76/62 mm.
La classe Comandanti è costituita da quattro unità navali, ordinate ufficialmente nell'aprile del 1999, e consegnate nel 2004, con lo scopo di sostituire gli aliscafi Sparviero e denominate Nuove Unità Minori Combattenti (NUMC), alle quali sono stati assegnati i nomi di comandanti di cacciatorpediniere decorati con medaglia d'oro al valor militare per imprese compiute nella seconda guerra mondiale.
Le navi sono state tutte costruite da Fincantieri presso il cantiere navale di Riva Trigoso e dopo il varo hanno completato l'allestimento a La Spezia negli stabilimenti di Muggiano. La sovrastruttura della Comandante Foscari, essendo in materiale composito, è stata realizzata dalla Intermarine di Sarzana.
CARATTERISTICHE
Le unità della classe Comandanti sono le prime nella Marina Militare ad essere costruite con carena, scafo e sovrastruttura realizzati con caratteristiche stealth. La poppa, a specchio, ha un ponte di volo con hangar telescopico per un elicottero AB 212 in versione ASW e in futuro NH-90 NFH.
L'ultima unità della classe, Nave Comandante Foscari, è stata costruita con la sovrastruttura in materiale composito invece che in acciaio, permettendo di risparmiare il 40% della massa con riduzione dei consumi e dell'usura della nave. La struttura è stata realizzata dalla Intermarine di Sarzana mantenendo inalterate le geometrie della nave rispetto alla versione in acciaio su espressa richiesta della Marina. La sovrastruttura è principalmente costruita in fibra di vetro integrata con altre fibre strutturali; per aumentare la copertura degli apparati elettronici alcune parti dello scafo sono integrate con fibra di carbonio. Inoltre la struttura in composito permette di avere superfici perfettamente lisce, a differenza di quelle in acciaio che non lo sono per la presenza di saldature.
Le navi sono state progettate per l'attività operativa "a medio raggio", la cui durata è valutabile in circa dieci giorni consecutivi senza rifornimenti e sono in grado di operare sia in alto mare che in ambiente costiero, sia come unità isolate o all'interno di gruppi navali multinazionali.
Le unità sono dotate di attrezzature che consentono di effettuare diverse attività, quali operazioni di presenza e sorveglianza in acque internazionali, monitoraggio, deterrenza, vigilanza delle frontiere marittime e sorveglianza della Zona Economica Esclusiva a tutela degli interessi nazionali, ed interventi in missioni di soccorso, e di fungere da unità di supporto logistico per forze impiegate al di fuori del Mediterraneo.
LA PROPULSIONE
La propulsione viene fornita da due motori Diesel Wärtsilä-NSD W18-V-26 XN con una potenza di 6 480 kW che sviluppano una velocità continuativa di 25 nodi e una velocità massima di 26 nodi su due assi con due eliche a quattro pale orientabili, due riduttori Fincantieri e due timoni.
Ai servizi elettrici di bordo provvedono tre generatori/alternatori diesel Isotta Fraschini V1712T2ME da 900 kW ciascuno per un totale di 2.700 kW, che forniscono un'alimentazione a 380 V ad una frequenza 50 Hz.
ELETTRONICA DI BORDO
L'elettronica di bordo comprende un radar di scoperta RASS (MM/SPS-791), un radar di navigazione GEM SPS-753, il sistema di controllo del tiro NA-25 (Dardo F) con radar di tiro RAN-30X/I e radar RTN-25X, il Sistema di Comunicazioni Integrato Elmer e Sistema Automatico di Comando e Controllo delle Operazioni di Combattimento SADOC-3 della Alenia Marconi Systems. Il sistema di guerra elettronica è costituito dalla suite ESM/ECM SLQ-747.
RADAR NA-25X
Il radar NA-25X è un sistema di controllo del fuoco (FCS) per controllare armi di medio calibro utilizzate per la guerra antiaerea e anti-superficie, nonché armi di piccolo calibro nel ruolo di sistema d'arma ravvicinato, dove fino a tre armi di calibri diversi può essere controllato. L’NA-25X è un sistema di controllo del fuoco (FCS) per il controllo di cannoni di medio calibro utilizzati per la guerra antiaerea e anti-superficie.
Il sistema NA-25X è un moderno FCS basato sul radar navale ORION RTN-25X, un radar navale di tracciamento. Si tratta di un'apparecchiatura in banda J, completamente coerente, caratterizzata da funzioni anti-nodding, ECCM e anti-clutter, oltre a un'elevata precisione di tracciamento.
Una serie di due sensori elettro-ottici (EO) (telecamera TV e telecamera IR) può essere installata sul radar per fornire dati passivi in linea di vista sullo stesso bersaglio e consentire la valutazione del tiro. Un terzo sensore (un telemetro laser) può fornire un sistema completo di inseguimento EOIR.
Il NA-25X può essere dotato di una console multifunzionale dedicata o di un'interfaccia uomo-macchina e può essere integrata in qualsiasi sistema di gestione del combattimento (Combat Management System, CMS).
Due Target Designation Sight (TDS) migliorano la configurazione dell'FCS per ottimizzare l'uso di tutti i cannoni di bordo contro bersagli multipli contemporanei (come missili e aerei).
L'FCS è progettato in piena conformità con i moderni standard militari internazionali per garantire
prestazioni elevate in tutte le condizioni atmosferiche.
IL RADAR RAN-30X, o MM/SPS-791
Il RAN-30X alias MM/SPS-791 (MM sta per Marina Militare, una nomenclatura per la Marina Militare Italiana, simile alla nomenclatura AN/… dell'Esercito/Marina degli Stati Uniti) è un radar di sorveglianza multimodale 2D di bordo operante in banda X. Può funzionare come sensore primario per la sorveglianza combinata di superficie e aerea a bordo delle navi pattuglia o come sensore anti-skimmer specializzato a bordo delle principali navi da combattimento di superficie.
L'antenna è montata su di una piattaforma meccanica stabilizzata in rollio e beccheggio. L'antenna radar primaria è un riflettore parabolico con due fasci diversi: il fascio uno forma uno schema quadrato cosecante, il fascio due (che fornisce un guadagno più elevato) forma un fascio a matita applicato per il rilevamento antimissile e la modalità Over-the-Horizon. L'antenna è progettata per ospitare l'antenna IFF in una configurazione back-to-back.
Il radar di sorveglianza RAN-30X rappresenta lo stato dell'arte dei radar di sorveglianza in banda X 2D. Può essere utilizzato come sensore primario per la sorveglianza combinata di superficie e aerea a bordo delle navi da pattugliamento, oppure come sensore specializzato per la sorveglianza anti-sciacallaggio a bordo di grandi navi da combattimento di superficie.
Il RAN-30X ha fino a 4 ruoli operativi:
modalità di sorveglianza aerea e di superficie (rilevamento e di piccoli bersagli aria/superficie)
Navigazione e controllo elicotteri (alta velocità di rotazione dell'antenna per la navigazione in prossimità della costa)
Rilevamento oltre l'orizzonte (OTH) (bassa velocità di rotazione dell'antenna e capacità di rilevamento a lungo raggio)
Rilevamento di missili anti-saskimmer. Questa modalità ha una velocità di rotazione dell'antenna elevata per garantire il rilevamento e l'inseguimento di bersagli molto piccoli che manovrano in ambiente con disordine e con una sezione d'urto radar (RCS) molto bassa.
Sezione d'urto radar (RCS).
Ogni modalità è progettata con una serie di forme d’onda trasmesse.
L'antenna a riflettore esegue due fasci diversi (in polarizzazione lineare e circolare) per far fronte a diverse applicazioni:
Il primo fascio è un fascio quadrato cosecante (fino a 25°- ampiezza del fascio di copertura in elevazione) utilizzato nelle modalità di Sorveglianza e modalità Heli
Il secondo fascio (che fornisce un guadagno più elevato) è un fascio a matita, applicato per la rilevazione antimissile e per la modalità Over-the-Horizon.
L'antenna è progettata per ospitare l'antenna IFF in una configurazione back-to-back.
Il ricevitore RAN-30X è stato progettato per fornire un’elevatissima linearità e un'elaborazione sofisticata. Impiega conversione tripla con una tecnica di campionamento della portante. Un algoritmo STC automatico e adattivo è implementato contro i ritorni dei clutter e le ampie sezioni d'urto dei bersagli radar.
ARMAMENTO IMBARCATO
L'armamento è costituito da un cannone Oto Melara 76/62 mm Super Rapido e due mitragliere KBA da 25mm/80 antiaeree.
IL CANNONE OTO Melara 76/62 mm
Il cannone OTO Melara da 76 mm è un cannone navale costruito e progettato dalla compagnia di difesa italiana Oto Melara (ora Leonardo). Si basa sull'Oto Melara 76/62C e si è progressivamente evoluto verso il 76/62 SR e il 76/62 Strales.
Il sistema è abbastanza compatto da poter essere installato su navi da guerra relativamente piccole. La sua alta cadenza di fuoco e la disponibilità di diversi tipi di munizioni lo rendono adatto per la difesa antimissilistica a corto raggio, il supporto antiaereo, anti-superficie e di terra. Le munizioni includono proiettili perforanti, incendiari, a frammentazione diretta e un proiettile guidato commercializzato come in grado di distruggere i missili anti-nave altamente manovrabili. L’arma può essere installata anche in uno scudo “stealth”.
L'OTO Melara 76 mm è stato ampiamente esportato ed è utilizzato da oltre sessanta marine in tutto il mondo. E’ risultato il favorito rispetto al cannone navale francese da 100 mm per il progetto congiunto francese / italiana delle fregate FREMM.
Il 27 settembre 2006 l'Iran ha annunciato di aver avviato la produzione in serie di un cannone navale chiamato Fajr-27, che è un cannone Oto Melara da 76 mm retro-ingegnerizzato. Di recente anche la Turchia ha realizzato un “clone”.
Altre specifiche:
- Raffreddamento: acqua di mare, acqua dolce per il risciacquo;
- Alimentazione elettrica: 440 V, trifase, 60 Hz, circuito principale; Rete 115 V, monofase, 400 Hz, servo e sincronizzata.
Varianti:
- Compatto - La versione originale ha una cadenza di fuoco di 85 colpi al minuto.
- Super rapido - La variante Super Rapido o " Super Rapido ", con una cadenza di fuoco maggiore di 120 colpi al minuto, è stata sviluppata all'inizio degli anni '80 ed è rimasta attuale a partire dal 2020. La maggiore cadenza di fuoco del Super Rapido è stata ottenuta progettando un sistema di alimentazione più veloce.
- Sistema Strales - La marina italiana ha tempo fa preferito il Super Rapido migliorato con sistema Strales e munizioni DART al Fast Forty 40 mm CIWS nel ruolo di difesa antimissilistica in quanto è in grado di contrastare diversi missili subsonici fino a 8.000 metri di distanza. È un cannone di medio calibro con una portata relativamente lunga e può essere utilizzato anche contro bersagli di superficie.
- Sovraponte - Il 76/62 Sovraponte ("over deck") è un nuovo supporto leggero compatto per il cannone 76/62. Il sistema è circa il 30-40% più leggero del Super Rapid standard e la sua installazione non richiede la penetrazione della coperta sottostante; la montatura ospita 76 proiettili pronti al fuoco ed è disponibile per la vendita sia con che senza il sistema Strales. Il Sovraponte è stato installato per la prima volta sui PPA classe Thaon di Revel della Marina Militare Italiana, posizionata sopra l'hangar elicotteri a poppa.
Per fornire più ruoli per il cannone OTO fornisce all'utente un'ampia gamma di munizioni specializzate:
- Standard HE: peso 6.296 kg, autonomia 16 km, effettivi 8 km (4 km contro bersagli aerei a 85°);
- MOM: sviluppato da OTO (Multirole OTO Munition);
- PFF: proiettile antimissilistico, con spoletta di prossimità e sfere di tungsteno incorporate nell'involucro per un effetto di frammentazione definito;
- SAPOM: 6,35 kg (0,46 kg HE), portata 16 km (SAPOMER: 20 km) semi-perforante;
- DART: proiettile guidato per bersagli di manovra antiaerei e antimissilistici;
- VULCANO: 5 kg, proiettile guidato con una gittata massima di circa 40 km (è una versione più piccola del Vulcano da 127 mm).
Dai primi anni '80 il cannone era stato dotato di un sistema più potente e flessibile, l'RTN-30X (utilizzato con il sistema Dardo-E CIWS e noto nella Marina Militare Italiana come SPG-73), in grado di gestire i cannoni da 40, 76 e 127 mm e missili Sea Sparrow - Aspide. Questo sistema entrò in servizio con la Marina Militare Italiana sull'incrociatore Garibaldi (C551: l'RTN-30X entrò in servizio per primo sulle fregate classe Maestrale; la torretta Dardo da 40 mm fu asservita ai più piccoli e vecchi radar RTN-20X), ma pur sempre con le torrette binate Dardo da 40 mm. Le prime unità equipaggiate con il Dardo E e il Super Rapido da 76 mm furono i DDG AUDACE, seguiti poi dalla classe Durand de la Penne. Il 76/62 è stato utilizzato anche con molti altri sistemi di controllo del tiro esteri.
Ci sono stati molti sviluppi nelle spolette, essenziali per abbattere missili a bassa quota. La migliore spoletta sviluppata per i cannoni 76/62 è probabilmente la spoletta multiruolo programmabile 3A-Plus, prodotta da Oto Melara e Simmel Difesa, introdotta all'inizio degli anni 2000. Questa spoletta richiede l'installazione di un programmatore spoletta nel supporto.
La spoletta multiruolo programmabile presenta diverse modalità tra cui una modalità temporale per l'esplosione in aria e una serie di modalità di prossimità: prossimità con cancello, prossimità antimissilistica, prossimità di difesa aerea convenzionale e prossimità anti-superficie.
La spoletta include un DSP che annulla il disordine terra/mare ed è quindi in grado di rilevare un missile che vola fino a due metri sul livello del mare. Ha la capacità di riconoscere un bersaglio a una distanza di 10 metri. In tutto, la spoletta aumenta notevolmente l'efficacia del cannone quando si affrontano lanci di missili antinave.
Dagli anni '80 sono stati compiuti sforzi per lo sviluppo di munizioni guidate da 76 mm, ma ciò non è stato raggiunto fino a tempi recenti. La prima munizione di questo tipo fu la CCS (Course Corrected Shell), nota anche come 'CORRETTO'; un programma congiunto di OTO e British Aerospace. I lavori iniziarono nel 1985. Il proiettile aveva diversi piccoli razzi per deviare la traiettoria. I comandi radio venivano inviati dalla nave FCS. L'FCS non conosceva la posizione esatta del proiettile, solo quella del bersaglio. Questo sistema era troppo complesso e inaffidabile, quindi OTO studiò un altro sviluppo per ottenere una vera "munizione guidata".
Il risultato di questo sviluppo è un sistema che è stato chiamato DAVIDE per il solo mercato italiano e STRALES per l'esportazione mentre le munizioni guidate sparate sono state chiamate DART (Driven Ammunition Reduced Time of flight).
Il proiettile DART è simile per molti aspetti ad altri sistemi di ipervelocità, ad esempio la testata multi-dardo del missile Starstreak SAM, ma è un proiettile guidato tramite radiocomando e una spoletta di prossimità per l'ingaggio a basso livello (fino a 2 metri sopra il mare). Il DART viene sparato a 1.200 m/s (3.900 piedi/s), può raggiungere una portata di 5 km in soli 5 secondi e può eseguire manovre fino a 40G. Il proiettile DART è composto da due parti: quella anteriore è libera di ruotare e ha due piccole ali canard per il controllo del volo. La parte poppiera ha la testata da 2,5 kg (con cubetti di tungsteno e la nuova spoletta 3A millimetrica wave), sei ali fisse e le riceventi radio.
Il sistema di guida è Command Line of Sight (CLOS). Utilizza un'antenna TX installata sul cannone. Il comando radio è fornito tramite collegamento dati di trasmissione (Ka Band).
Il primo lotto di munizioni guidate DART 76mm, prodotte dalla OTO Melara, venne collaudato con successo a fine marzo 2014. Le prove di tiro furono condotte a bordo di una delle navi della Marina Militare Italiana equipaggiate con il sistema Strales 76mm SR e con il sistema di controllo del tiro Leonardo NA25. Le prime prove di tiro delle munizioni DART acquistate dalla Colombia nel 2012 sono state condotte con successo nel Mar dei Caraibi il 29 agosto dal sistema di difesa dello strato interno 76/62 Strales montato sulle sue fregate classe Padilla FS 1500 modernizzate.
Lo sviluppo più recente è il sistema di munizioni VULCANO 76. Fondamentalmente, è una versione ridotta della famiglia Vulcano da 127–155 mm di proiettili a raggio esteso sviluppati dalla Oto Melara; guidato dal sistema di navigazione inerziale e dai sistemi di posizionamento globale, è in grado di colpire bersagli a una distanza doppia rispetto alle normali munizioni da 76 mm. Utilizza la guida GPS-IMU e un sensore terminale IR o SALT. Si prevede che le munizioni Vulcano 76 GLR completeranno il processo di sviluppo, test e qualificazione entro la fine del 2022 con la consegna dei proiettili di produzione ai clienti dal 2023 al 2024 in poi.
La maggior parte dei tipi di munizioni di base offerti per l'Oto Melara 76mm possono anche essere sparati dall'auto blindata Rooikat sudafricana con lievi modifiche per passare dagli inneschi elettrici a quelli a percussione. Questo è l'unico sistema di veicoli terrestri in grado di schierare le stesse munizioni della sua controparte navale.
CANNONE OTO Oerlikon KBA 25/80mm
L’OTO Oerlikon KBA da 25mm KBA è un cannone navale stabilizzato, assistito da un servocomando elettrico, disponibile sia in configurazione non presidiata che presidiata.
È adatto per una facile installazione, senza penetrazione del ponte come arma primaria su navi di piccole dimensioni o come arma secondaria su navi più grandi.
Il suo ruolo principale è quello di neutralizzare i bersagli nella guerra anti-superficie, in particolare negli scenari di guerra asimmetrica o di difesa dalle mine.
L'elevata cadenza di fuoco del cannone OTO 25 mm KBA offre anche una capacità di difesa antiaerea molto ravvicinata.
Il controllo dell'arma è stato specificamente progettato per consentire di rimanere fermo a qualsiasi elevazione della canna, posizionando l'arma con la massima precisione anche contro bersagli alla massima elevazione, sempre secondo un modo di operare molto semplice e confortevole. I servocomandi sono azionati tramite un'impugnatura ergonomica per il controllo dell'arma.
In entrambe le configurazioni, senza equipaggio e con equipaggio, l'arma è accuratamente stabilizzata in formazione e in elevazione, per un ingaggio estremamente efficace di qualsiasi tipo di bersaglio.
Progetti derivati
Da questo progetto sono stati derivati i due pattugliatori d'altura classe Costellazione II per il Ministero dei trasporti. Le due classe navali condividono logistica, interoperabilità, caratteristiche del sistema di combattimento e sistema integrati di telecomunicazioni.
Dal progetto delle NUMC è stato derivato il progetto delle MOSAIC (Modular Open System Architecture Integrated Concept), una serie di classi navali, progettate sui principi di Architettura a Sistema Aperto e di Modularità Volumetrica, che vanno dai pattugliatori d'altura alle corvette di vario tonnellaggio fino alle fregate leggere, con quattro unità vendute alla Turchia, dove vengono costruite su licenza per la Guardia Costiera Turca ed un'altra, la corvetta Abu Dhabi venduta agli Emirati Arabi Uniti.
Le unità
Le unità di questa classe sono inquadrate nel COMSQUAPAT2 del COMFORPAT, il Comando delle Forze da Pattugliamento per la Sorveglianza e la Difesa Costiera ed hanno la loro base operativa ad Augusta e sono state tutte consegnate alla Marina Militare il 31 gennaio 2004 nel corso di una duplice cerimonia avvenuta nel porto di Cagliari alla presenza del Ministro della Difesa, Prof. Antonio Martino, in cui a tutte le quattro unità della classe è stata consegnata anche la bandiera di combattimento.
Comandante Cigala Fulgosi (P 490)
Il comandante Cigala Fulgosi è la prima unità della classe. Varata il 7 luglio 2000, dopo avere iniziato ad effettuare le prove in mare il 27 aprile 2001, la nave è stata consegnata il successivo 31 luglio diventando operativa dall'anno seguente
Nel febbraio 2003 la nave è partita insieme ai cacciamine Chioggia e Viareggio per una crociera addestrativa nel Mar Arabico. Il 29 maggio 2003 il gruppo è stato ridislocato nel golfo Persico e dal 3 giugno ha operato per la sicurezza del traffico navale nella zona affiancato dal 5 giugno dalla nave anfibia San Giusto. Nave comandante Fulgosi ha continuato nella missione fino al 29 giugno, rientrando a La Spezia il 19 luglio, mentre le altre unità hanno proseguito nella missione.
Dal 1º novembre al 31 dicembre 2006 è entrata a far parte dello Standing NATO Maritime Group 2.
L'unità ha poi partecipato all'Operazione “Impartial Behaviour” in ambito EUROMARFOR dal 1º settembre al 5 dicembre 2008 e successivamente dal 5 novembre al 1º dicembre 2009.
Il motto dell'unità è "Virtutis fortuna comes" ed era stato precedentemente assegnato al cacciatorpediniere della Regia Marina San Martino.
Comandante Borsini (P 491)
Il comandante Borsini, varato 17 febbraio 2001, ha iniziato le prove in mare il successivo 3 settembre ed è stato consegnato il 3 dicembre, diventando operativo l'anno seguente.
Dal 28 gennaio al 1º giugno 2008 ha preso parte insieme al rifornitore Etna alla campagna Medal 2008 per la sorveglianza marittima nel Corno d’Africa, toccando vari porti nel percorso e sventando nel mese di maggio alcuni assalti dei pirati a navi mercantili, ritornando a operare nella stessa zona in tali compiti dal 4 luglio al 3 agosto 2009 nell'ambito della Missione EUNAVFOR Atalanta.
Dal 31 maggio al 30 settembre 2010 ha partecipato all'Operazione “Impartial Behaviour” nell'ambito di EUROMARFOR.
Dal 4 agosto 2017 è impegnato in un'intensa missione di pattugliamento e contrasto alla tratta di esseri umani lungo le coste libiche su richiesta del governo di Serraj, con lo scopo di regolare il flusso di migranti che attraversa quotidianamente il Mediterraneo in direzione dell'Italia.
Il motto dell'unità è "Vincit Amor Patriae”.
Comandante Bettica (P 492)
Il pattugliatore comandante Bettica varato il 26 giugno 2001, dopo avere iniziato le prove in mare il 4 gennaio 2002 è stato consegnato il successivo 4 aprile, diventando operativo dall'anno seguente.
Dal 1º settembre al 31 ottobre 2006 ha partecipato nell'ambito dello SNMG2 all'Operazione Active Endeavour.
Dal 1º marzo al 28 giugno 2008 ha partecipato in ambito EUROMARFOR, all'Operazione “Impartial Behaviour” nell'ambito "Missione UNIFIL", svolgendo attività di controllo marittimo lungo le coste del Libano.
Dal 7 al 21 marzo 2009 ha operato nelle acque lungo le coste della Somalia alla lotta alla pirateria nell'ambito della Missione UE EUNAVFOR Atalanta.
Dall'8 giugno al 7 luglio 2010 ha partecipato nelle acque lungo le coste del Portogallo in ambito EUROMARFOR all'operazione Swordfish.
Dal 2 novembre al 19 novembre 2010 ha partecipato nell'ambito dello SNMG2 all'Operazione Active Endeavour.
Dal 25 marzo 2011 sta partecipando all'Operazione Unified Protector.
Il motto dell'unità è "Con ardire e con tenacia”.
Comandante Foscari (P 493)
Il pattugliatore comandante Foscari, varato il 24 novembre 2000, dopo avere iniziato le prove in mare il 20 maggio 2002 è stato consegnato il successivo 2 agosto, diventando operativo dall'anno seguente.
Inserita nel progetto delle “Nuove Unità Minori Combattenti” (NUMC), Nave Comandante Foscari, è l’ultima delle quattro Unità consegnate alla Marina Militare Italiana appartenente alla Classe Comandanti. Le Unità di tale classe prendono il nome da Ufficiali della Marina decorati con medaglia d’oro al valore militare per essersi distinti, nel corso della seconda guerra mondiale, per coraggio ed ardimento.
Il taglio della prima lamiera del pattugliatore Comandante Foscari è avvenuto il 01/09/2000, il varo il 24/11/2001, le prove in mare il 20/05/2002 e la consegna della piattaforma il 02/08/2002. Operativa dall'anno seguente ha ricevuto la bandiera di combattimento il 31 gennaio 2004. Il Porto di assegnazione dell’Unità è quello di Augusta (SR), la dipendenza organica è il Comando della seconda squadriglia pattugliatori (COMSQUAPAT DUE) che a sua volta è alle dipendenze del Comando delle Forze da pattugliamento per la sorveglianza e la difesa costiera (COMFORPAT).
A differenza delle altre tre navi della stessa classe, imbarca l'impianto prodiero da 76/62 mm con scudo stealth e kit DAVIDE e STRALES.
L'8 giugno 2006 la nave è partita da Taranto per il Corno d'Africa, affiancando Nave Etna che non appena le due unità sono giunte nell'Oceano Indiano è diventata nave ammiraglia della Task Force 152, sostituendo la USS Enterprise, operando dal 28 giugno al 3 dicembre nell'ambito della Missione MSO (Marittime Security Operations) per la sicurezza marittima nella zona.
L'unità ha poi partecipato all'Operazione “Impartial Behaviour” in ambito EUROMARFOR dal 5 dicembre 2008 al 3 marzo 2009.
Il motto dell'unità è "Idem animus eadem voluntas (pari alla volontà il coraggio) era stato in precedenza adottato dal cacciatorpediniere “Fuciliere”, unità della Regia Marina che prese parte alla Seconda Guerra Mondiale e ancora precedentemente dalla nave da battaglia Benedetto Brin.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero,
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà:
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai!
Nulla di più errato.
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti
sono i primi assertori della "PACE".
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori:
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non,
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Marina.difesa, Wikipedia, You Tube)
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