venerdì 5 gennaio 2024

MARINA MILITARE ITALIANA: AL PROCESSO DI AMMODERNAMENTO DELLA FLOTTA SI AGGIUNGONO I NUOVI CACCIATORPEDINIERE LANCIAMISSILI DENOMINATI “DDX” CON UN DISLOCAMENTO DI OLTRE 12.500 tonn.







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La Marina Militare costituisce una delle quattro forze armate della Repubblica Italiana, insieme a Esercito Italiano, Aeronautica Militare e Arma dei Carabinieri: ad essa sono affidati il controllo e la condotta delle operazioni navali nelle acque territoriali ed internazionali.
La sua storia inizia nel 1946 dopo la seconda guerra mondiale con la nascita della Repubblica, ereditando la struttura della Regia Marina e quelle unità navali che le condizioni armistiziali e del trattato di pace lasciavano all'Italia. Dopo un'espansione dovuta anche alla cessione da parte degli Stati Uniti d'America di alcune unità navali e a un programma di costruzioni noto come "legge navale", necessario per far fronte alla minaccia proveniente dal Patto di Varsavia, a partire dalla fine del XX secolo è stato attuato un programma di ridimensionamento dovuto alla rivalutazione dei compiti della forza armata.
La sua missione, inizialmente all'interno della NATO e successivamente anche dell'Unione europea, consiste nel mantenimento di una continua e credibile presenza nell'area mediterranea, nel controllo dei mari italiani con dispositivi aeronavali e relativo supporto terrestre, nella cooperazione con le forze navali alleate, nel mantenimento di una forza di superficie e di una forza subacquea in grado di operare autonomamente garantendosi una protezione da offese aeree, di superficie e subacquee, cui affiancare una componente anfibia in grado di svolgere limitate operazioni.

IL RINNOVAMENTO DELLA FLOTTA

Nuove sono le navi della classe Orizzonte denominate Andrea Doria e Caio Duilio, varate a Riva Trigoso rispettivamente il 14 ottobre 2005 e 23 ottobre 2007. La prima unità è stata consegnata il 22 dicembre 2007 e dopo le prove in mare è pienamente operativa da giugno 2008, mentre la seconda unità è stata consegnata il 3 aprile 2009 diventando pienamente operativa nel 2010. Con l'ingresso nella flotta di queste due unità è andato in disarmo Il Vittorio Veneto nel 2006.
Il 10 giugno 2009 è entrata in servizio la nuova portaerei Cavour, che si affianca alla portaeromobili Garibaldi. L'Aviazione navale ha ordinato 15 caccia F-35B in versione STOVL (Short Take Off and Vertical Landing) da impiegare su queste due unità.
Per quanto riguarda l'ammodernamento della flotta il progetto più importante è quello sviluppato in cooperazione con la Francia con il programma per le fregate multiruolo "FREMM"; nel 2012 è stata consegnata la prima fregata in versione "General Purpose" Carlo Bergamini, alla quale sono seguite quattro in versione antisommergibile nel 2013-14-15 e 16 e una ancora in versione "General Purpose" nel 2017. Altre quattro FREMM sono in costruzione presso i cantieri navali di Riva Trigoso.
Per quel che concerne l'arma subacquea, due nuovi sommergibili della classe U-212 sono stati consegnati nel 2016 e 2017. I sottomarini Enrico Toti e Dandolo usciti dalla flotta sono invece diventati due sommergibili-museo.
Nel 2016 sono iniziati i lavori di costruzione della LSS nave da supporto logistico Vulcano mentre nel 2017 quelli della LHD Trieste nave tutto ponte da sbarco anfibio che andrà a sostituire il Garibaldi.
Il 15 febbraio 2017 è avvenuto presso il cantiere navale di Muggiano il taglio della prima lamiera della prima di 7 (+3 in opzione) nuove unità denominate "Pattugliatori Polivalenti d'Altura" (PPA), navi di 143 metri di lunghezza, 16,5 di larghezza e 6.200 t di dislocamento. Queste unità, a seconda della versione (Full, Light Plus e Light) saranno dotate di un cannone da 127/64 mm a prua e un cannone da 76/62 mm sopra l'hangar (entrambi in grado di impiegare il nuovo munizionamento guidato Vulcano per il 127 mm e Davide per il 76 mm), 2 Mitragliere da 25/80 mm e 16 VLS Sylver destinati ad ospitare missili MBDA Aster 15 e 30. Le navi saranno equipaggiate con i nuovi radar DBR a quattro facce fisse e potranno raggiungere la velocità massima di 34 nodi. Avranno un hangar per ospitare due elicotteri medi e saranno dotate di ampi spazi dedicati all'imbarco di materiali shelterizzati, che conferiranno una grande capacità di trasporto di aiuti umanitari oltre a fornire grande flessibilità operativa poiché tali spazi potranno essere usati per imbarcare due RHIB o altro materiale. Infine sotto il ponte di volo è presente un'ulteriore zona modulare per imbarcare altre strutture containerizzate (alloggi suppletivi, attrezzature ospedaliere, C4I), RHIB o USV.
Al processo di ammodernamento si è comunque affiancata una revisione dello strumento militare per far fronte alla carenza di fondi dovuta alla crisi economica iniziata nel 2008: è previsto uno snellimento dello stato maggiore trasferendo tutti i compiti operativi al comando della squadra navale (CINCNAV), l'addestramento di tutto il personale verrà centralizzato in Ancona nel nuovo Comando scuole, mentre tutto ciò che concerne la logistica spetterà al Comando logistico di Napoli, già Ispettorato per il supporto logistico e dei fari, NAVISPELOG, a cui andrà anche la cura dei fari e del segnalamento marittimo; entro il 2018 inoltre la Marina Militare prevede di avere ventidue unità navali in meno.

AL PROCESSO INARRESTABILE DI AMMODERNAMENTO DELLA FLOTTA SI AGGIUNGE IL PROGETTO DEI NUOVI CACCIATORPEDINIERE LANCIAMISSILI DENOMINATI “DDX”

Procede senza intoppi lo sviluppo del modello definitivo dei futuri incrociatori della Marina militare italiana; è notorio agli appassionati che gli stessi vengono ufficialmente indicati ai media come cacciatorpediniere DDX. Sono chiaramente destinati ad affiancare i DDG 2 DORIA e DUILIO e, forse, anche a sostituire i 2 DDG classe MIMBELLI tra non molto al termine del servizio operativo.
La dimensione marittima, grazie all’immenso patrimonio che custodisce ed agli enormi traffici di cui è sede, rappresenta il più grande mercato globale. 
Le moderne tecniche estrattive, sempre più efficaci, assieme al crescente trasporto marittimo, vero e proprio anello portante del commercio internazionale (il 90% delle merci mondiali viaggia via mare) hanno, di fatto, determinato la “marittimizzazione” dell'economia globale. In tale quadro di riferimento geo-politico, appare evidente come la prosperità e la sicurezza del nostro Paese siano indissolubilmente legate al mare. 
Con un’economia sostanzialmente orientata alle attività di trasformazione l’Italia risulta, infatti, intimamente e grandemente dipendente dalla continua disponibilità di un affidabile flusso di approvvigionamenti dall’estero, che viene sostenuto da un importante interscambio marittimo (su base annua, via mare nel nostro Paese arrivano il 90% del fabbisogno di materie prime, l’80% di petrolio ed il 40% di gas, nonché, sempre via mare, l’esportazione del 55% dei prodotti nazionali finiti). Tale situazione geo-politica rende indispensabile all’Italia possedere un potente gruppo d’Altura in grado di proteggere i rifornimenti di materie prime, cioè la “linfa vitale” che dà vita alla Nazione.

I PRIMI RENDERING APPARSI SUL SITO DI “R.I.D.” e “FORUMFREE”

Dai primi rendering resi pubblici apparsi su RID-dicembre 2023 e su FORUMFREE si evince che si tratta di navi molto prestanti – che alla fine potrebbero dislocare oltre le 12.500 t: cioè, sono dei veri e propri incrociatori, dotati di moduli di lancio a celle verticali SYLVER A-50 per missili MBDA ASTER 15, ASTER 30 B1 e ASTER 30 B1 NT e moduli SYLVER A-70 per il lancio di missili da crociera land attack a lungo raggio MBDA SCALP NAVAL e il futuro MBDA FC/ASW. 



Nel complesso le unità lanciamissili (forse 4) dovrebbero disporre di 48+32 celle VLS per il lancio verticale.
E’ notorio da tempo che la M.M. italiana sta valutando l’acquisizione di missili da crociera per battere bersagli in profondità (deep strike). Si è ventilata l’ipotesi di adottare i missili MBDA Scalp Naval, con gittata massima di oltre 1.600 km. e, soprattutto, i nuovi missili da crociera e anti-nave M.B.D.A. FC/ASW (Future Cruise/Anti Ship Weapon italo-anglo-francesi. 
A centro-nave del nuovo incrociatore ci saranno 32 celle VLS A50 (oppure A70), per alloggiare altri Aster, tra cui gli Aster-30 Block 1N, quest’ultimi con capacità anti MRBM (Medium-Range Ballistic Missile).
Come già detto, saranno imbarcati anche i missili antinave/land attack e MBDA FC/ASW. Se non verranno installate le celle A70 si dovranno impiegare i nuovi Teseo Mk-2/Evolved nei soliti contenitori/lanciatori (in numero di 8), dando così la possibilità – a un eventuale nemico  ostile – di poter conoscere in anticipo di quanti missili antinave dispone l’unità.
L’ingresso in servizio - previsto per il 2029 - dei nuovi incrociatori è indispensabile a garantire la disponibilità continuativa di capacità antiaerea/BMD in ordine di rotazione ad almeno 3 navi pronte per l’assolvimento dei compiti associati alla I^ Missione (Difesa dello Stato, controllo delle aree marittime di competenza, supporto alla Difesa Aerea nazionale in ruolo Combined Air Sea Procedures— CASP e BMD sea based) e quelli della 2^ Missione (Difesa degli spazi euro-atlantici, supporto alle attività regionali di NATO e UE, comprese le missioni).
Il programma è concepito secondo un piano di sviluppo pluriennale e durata complessiva di 15 anni (1^ tranche 2021-2035).
Sulla scorta dell’ampio interesse internazionale registrato dalle capacità tecnologiche e cantieristiche espresse dalle Unità classe Bergamini (FREMM), sembrerebbe che anche il nuovo programma di acquisizione possa a sua volta riscuotere un altrettanto diffuso interesse internazionale, con prospettive di cooperazione e/o export. Su questo specifico punto si segnala che alla fine del 2021 Fincantieri e Navantia, il gruppo cantieristico navale spagnolo, hanno sottoscritto un memorandum per cooperare nel programma DDX.




LE CARATTERISTICHE DEI nuovi caccia/incrociatori: 
  • dislocheranno non meno di 12.500 tonnellate, 
  • saranno lunghi oltre 179 metri, 
  • saranno larghi 24 metri, 
  • avranno un pescaggio di 9 m, 
  • raggiungeranno una velocità superiore ai 30+ nodi,
  • la propulsione sarà CODOGAL (COmbined Diesel Or Gas And eLectric) con due turbine a gas Rolls Royce MT-30, due motori diesel e due motori elettrici.
  • l’equipaggio sarà composto da 220-300 uomini a seconda delle necessità di missione.
  • i sensori principali saranno il Kronos Power Shield e il Kronos Dual Band, 
  • Avranno in dotazione un potente sistema di guerra elettronica (ESM/ECM/ECCM) di Elettronica,
  • dalle immagini computerizzate 3D rilasciate dalla Marina Militare i nuovi incrociatori appaiano armati con un cannone Leonardo 127/64 mm LW che possono impiegare il nuovo munizionamento guidato a lungo raggio Vulcano, 
  • tre Leonardo 76/62 mm SOVRAPONTE in grado di utilizzare munizionamento DART, 
  • impianti RWS per la difesa ravvicinata, 
  • mitragliere da 25/80 mm, 
  • lanciarazzi ODLS-20 per chaff e decoy,
  • due sistemi ad otto celle in grado di lanciare 16 missili TESEO-EVOLVED od essere impiegati per potenziare le difese antiaeree ed antimissile. Nel caso in cui la Marina Militare optasse per i missili da crociera MBDA SCALP NAVAL o il futuro MBDA FC/ASW il sistema VLS sarà il Sylver A70 al momento in servizio con la Marine Nationale, in grado di ospitare e lanciare indifferentemente missili ASTER e missili SCALP,
  • a prua e a centronave sono presenti 48+32 celle del sistema VLS A50 e A70 per missili Aster 15/30 (rigenerati e di nuova generazione) e Aster 30BN 1T, quest’ultimi per impieghi antimissile.
  • sistemi ad energia diretta per la difesa e il contrasto di mini /micro UAV,
  • lanciatori tripli B515/3 per siluri MU90 da 324 mm, 
  • due elicotteri medio-pesanti SH-101 o SH-90, 
  • un VDS attivo e passivo a bassa e media frequenza ed un sonar a scafo (previsto anche un sonar per la scoperta di mine od ostacoli subacquei),
  • l’hangar alternativamente potrà ospitare TUAS mentre il ponte di volo avrà dimensioni e capacità per far operare un convertiplano V-22 o un elicottero pesante CH-47F dell’EI o di Paesi Alleati.


ROLLS ROYCE MT-30


IL PROGETTO DEI DDX

Per quanto concerne l’apparato motore dei nuovi “Incrociatori-caccia”, è previsto il sistema CODOGAL (COmbined Diesel Or Gas And eLectric) con due turbine a gas Rolls Royce MT-30, due motori diesel e due motori elettrici; l'inserimento di motori elettrici per le basse andature (su tutte le nuove navi) dovrebbe consentire di installare diesel dedicati alla crociera, quindi massimamente efficienti. Il sistema propulsivo risulterebbe altamente flessibile potendo scegliere almeno sette configurazioni principali:
  • propulsore retrattile di prua,
  • propulsori elettrici su due assi,
  • un motore diesel/un asse,
  • due diesel/due assi,
  • una turbina/un asse,
  • una turbina + un diesel /due assi,
  • due turbine/due assi.
Il fumaiolo anteriore sembrerebbe in asse con la chiglia; quello poppiero sembra spostato a dritta.

IL SISTEMA RADAR A LUNGA PORTATA “KRONOS POWER-SHIELD”

Leonardo ha adottato una strategia di alto livello per garantire il costante avanzamento nei settori tecnologici chiave. 




Laboratori dedicati a specifiche aree di ricerca applicata promuovono l'effettiva integrazione di componenti innovativi all'interno del nostro portafoglio radar esistente e i nuovi sviluppi in questo ambito. Un elemento chiave di questa strategia è la progettazione della più avanzata famiglia di radar AESA: la famiglia dei Kronos che presenta versioni a facce fisse, rotanti, in banda X, C ed L, ed è basata su tecnologia proprietaria all’Arseniuro di Gallio (GaAs) e al Nitruro di Gallio (GaN). Il portafoglio radar include la famiglia RAT31 di radar a lungo raggio, in versione fissa  e dispiegabile per la sorveglianza early warning, radar per il controllo del tiro (famiglia dei sistemi NA30S e Falco Plus), necessari per il controllo dei sistemi d’arma e la guida di batterie di missili. Completano l’ampia gamma dei sensori radar della Divisione Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale i radar per la sorveglianza passiva (AULOS), per  l’atterraggio di precisione (PAR), per l’identificazione amico-nemico (IFF) per applicazioni navali e terrestri, insieme ai radar di sorveglianza bidimensionali per applicazioni di navigazione e costieri. Leonardo attualmente lavora alacremente su "Il primo radar completamente digitale d’Europa”, un radar a scansione elettronica completamente digitale e attiva: il Kronos Power Shield in banda L - che, secondo l'azienda, sarà l'unico del suo genere in Europa. Il radar Kronos Power Shield in banda L è in costruzione per la nuova nave della Marina Militare Italiana, la L.H.D. “TRIESTE”. Il nuovo radar Leonardo AESA è un sistema completamente digitale, che consente di gestire una maggiore quantità di dati in minor tempo, migliorando così le prestazioni del radar. I radar a scansione elettronica attiva utilizzano griglie di piccoli moduli di ricezione in trasmissione, ognuno dei quali genera un singolo raggio radar che può essere combinato per creare un raggio radar più grande, composito e diretto. Con ogni TRM contenente la propria fonte di alimentazione, la rottura di un TRM influisce pochissimo sulle prestazioni complessive, a differenza dei radar tradizionali dove un'unica fonte di alimentazione dietro l'antenna alimenta l'intero radar, il che significa un guasto totale in caso di perdita della fonte di alimentazione. La novità principale del nuovo radar di Leonardo è che il segnale di trasmissione e ricezione è già digitale a livello del singolo elemento radiante, basato su “TRM digitali ospitati nei cosiddetti blocchi denominati Digital Active Tile”. Utilizzando un sistema completamente digitale significa che il ricetrasmettitore radar è più sottile e permette al sistema radar di elaborare più velocemente un maggior numero di informazioni. Il radar rotante “KRONOS POWER SHIELD” di circa 40 metri quadrati offrirà un campo di sorveglianza strumentale esteso da 1.500 a oltre 2.000 km. Fincantieri ha iniziato a lavorare a luglio sulla nuova LHD TRIESTE da 1,1 miliardi di euro, un'imbarcazione capace di 25 nodi e lunga oltre 200 metri che entrerà in servizio intorno al 2022. Il radar multifunzionale equipaggerà l'LHD italiana e il Landing Platform Dock che Fincantieri costruirà per il Qatar. La nuova tecnologia è in fase di sviluppo mentre Fincantieri è in trattative per la costruzione congiunta di navi da guerra con il Gruppo Navale Francese. I vertici politici  Italiani hanno sollevato il timore che i sistemi radar di Leonardo possano essere esclusi dal programma congiunto privilegiando i sistemi radar della francese Thales. Leonardo offre anche radar a schermo piatto in banda C e X, noti come Kronos, che saranno utilizzati sulle nuove fregate PPA polivalenti italiane.
Il KRONOS® Power Shield è un radar di allerta precoce per la difesa contro missili balistici tattici (ATBM) e minacce Aerea (ABT). È stato progettato per applicazioni navali ed è capace di operare in modalità rotante e fissa. Leonardo sta anche lavorando alla versione terrestre del KRONOS POWER-SHIELD.
Il sensore radar navale del tipo “phased array attivo” operante in banda L (nota anche come banda D e caratterizzata da una frequenza di lavoro compresa tra 1 e 2 Ghz, pari a lunghezze d’onda comprese tra 15 cm e 30 cm) sarà il radar principale della nuova LHD TRIESTE (ed è tra le possibili opzioni per il futuro Aggiornamento di Mezza Vita dei caccia classe DORIA).  La versione terrestre del KRONOS POWER-SHIELD sarà probabilmente destinata a rimpiazzare il RAT-31DL, il principale sensore della Difesa Aerea italiana (esportato in molti Paesi della NATO). Il RAT 31 DL è un radar di allerta precoce in banda L con antenna phased array a stato solido. Il RAT 31 DL è un sistema radar all'avanguardia progettato per operare integrato con i più moderni sistemi di difesa aerea militare.Leonardo sta inoltre sviluppando una nuova famiglia di radar tattici multi-missione destinati ad operare sul campo di battaglia.  L’azienda sta ancora studiando sia la banda di lavoro del sensore, sia le sue possibili applicazioni (sorveglianza campo di battaglia, confini, sistema anti-drone, ecc.).







IL NUOVO PONTE DI COMANDO, LA REALTA’ VIRTUALE ED I RADAR AESA “KRONOS DUAL BAND RADAR IN BANDA “C” e “X”

La realtà virtuale prende forma per la prima volta in un curioso prototipo dal nome suggestivo: Sensorama. 
La realtà virtuale prende forma per la prima volta in un curioso prototipo dal nome suggestivo: Sensorama. Ideato nel 1957 per il cinema da Morton Heilig, il Sensorama era un affascinante macchinario in grado di riprodurre immagini stereo in 3D, vibrazioni, vento, sensazione tattile di movimento e persino dotata di un sistema per riprodurre i profumi, in modo da sollecitare anche la sensibilità olfattiva. Sono passati sessant’anni dai primi tentativi di sperimentazione della cosiddetta “realtà virtuale” e oggi questa tecnologia è entrata nelle nostre vite e, soprattutto, nei nostri ambienti di lavoro, consentendoci di immergersi completamente in un ambiente tridimensionale, di interagire ed esplorarlo, come se ci si trovasse al suo interno. Sono infatti ormai sempre più numerosi gli impieghi della realtà virtuale, in particolar modo nel campo sanitario, dallo studio di immagini diagnostiche in 3D alla simulazione di interventi complessi,  passando nei settori creativi e di intrattenimento, come la progettazione di edifici e di giochi e, infine, nell’industria manifatturiera e nei  servizi di manutenzione e di addestramento del personale. Ed è proprio l’industria manifatturiera uno dei maggiori utilizzatori di tecniche di realtà virtuale, soprattutto le aziende dove si investe costantemente in nuove tecnologie, con l’obiettivo di creare soluzioni innovative per progettare sistemi, velivoli, radar. Tramite queste tecnologie gli ingegneri sono in grado di realizzare dei prototipi virtuali per individuare possibili errori già nella fase progettuale, introducendo eventuali modifiche o correzioni prima di iniziare la fase di produzione, generando così un notevole risparmio economico. Altrettanto efficace l’impiego della realtà virtuale durante la fase della manutenzione,  che consente la riduzione degli interventi e la rapida risoluzione di possibili conflitti o guasti. Un ponte di comando di una nave multiruolo all’interno del quale muoversi e sperimentare, attraverso la realtà virtuale, sistemi e sensori di nuova generazione: è HOPLITE (Highly OPerational Laboratory for Integration Testing and Evaluation), un innovativo “test bed navale integrato”, combinazione di prototipo fisico e virtuale, realizzato da Leonardo. Il dimostratore consente la simulazione della gestione integrata delle operazioni di conduzione della nave e del sistema di combattimento tramite un cockpit virtuale integrato per la gestione completa dell’ unità navale,  nonché l’integrazione fisica e funzionale dei sensori  radar, EO e di comunicazione oltre all’interazione con la sovrastruttura. All’interno della sala di comando di HOPLITE è possibile, indossando un visore con sensori giroscopici e grazie all’ausilio di tecnologie di realtà aumentata, osservare il funzionamento dei nuovi radar multifunzionali a facce fisse e a doppia banda, dei sensori di individuazione amico-nemico e all’infrarosso per la ricerca e il tracciamento dei bersagli, nonché degli avanzati  sistemi di comunicazione integrata radio e satellitare. All’interno di HOPLITE  troviamo il nuovo Combat Management System, caratterizzato da un’architettura aperta, modulare e riconfigurabile in base alla tipologia di missione, che rappresenta il vero e proprio centro di comando e controllo della nave.
Il sistema HOPLITE riproduce parte della sovrastruttura (Integrated Mast) delle nuove unità navali della Marina Militare italiana. Leonardo è infatti responsabile dell’intero sistema di combattimento  oltre che della fornitura e integrazione di tutti i sistemi a bordo delle nuove unità che rinnoveranno la flotta nazionale. Le nuove navi sono certamente unità di concezione innovativa per sorvegliare e controllare gli spazi marittimi d’interesse nazionale, vigilare sulle attività marittime ed economiche, concorrere alla salvaguardia dell’ambiente marino, supportare operazioni di soccorso alla popolazione colpita da calamità naturali. Anche l’addestramento manutentivo ed operativo è realizzato in un ambiente virtuale immersivo denominato MORPHEUS, in cui gli operatori e i manutentori possono esercitarsi nelle procedure operative e di manutenzione, utilizzando una fedele rappresentazione virtuale degli apparati, come se operassero nell’ambiente reale.
In particolare, HOPLITE è stato realizzato dalla Divisione Elettronica Terrestre e Navale di Leonardo presso il centro di integrazione navale situato nella sede di Arco Felice (Napoli). La struttura metallica che contiene tutti i sistemi che compongono il cockpit della nave, è completamente smontabile e rivestita in pannelli realizzati in materiale composito. La realizzazione del prototipo virtuale ha consentito di effettuare tutte le validazioni ergonomiche e il corretto posizionamento dei sensori, prima di attuare scelte definitive per la realizzazione dei sistemi navali. Con una leadership più che cinquantennale e sistemi installati sulle navi di oltre 40 marine militari di vari paesi nel mondo, Leonardo è un player di riferimento in grado di fornire soluzioni complete per la gestione delle missioni navali che integrano più tipologie di sensori tra cui radar, sistemi elettronici e d’arma, elicotteri e velivoli anche a pilotaggio remoto. I prodotti offerti sono in grado di soddisfare tutti i requisiti adattabili a scenari di missione in continua evoluzione, per qualunque tipologia di nave, di qualunque classe e tonnellaggio: dalle piccole motovedette ai dragamine, fino alle grandi portaerei.

IL COMBAT MANAGEMENT SYSTEM “SADOC 4” o “ATHENA MK-2”

Per le nuove navi Leonardo, responsabile del Sistema di Combattimento completo della nave, fornisce il Combat Management System di nuova generazione ad architettura aperta, modulare e riconfigurabile, progettato per essere un sistema C4I completo con accesso ai servizi di rete della coalizione così come a quelli strategici nazionali. Nella plancia è previsto il cockpit integrato, un innovativo sistema realizzato insieme a Fincantieri, che consentirà per la prima volta la gestione integrata delle operazioni relative sia alla conduzione della nave sia al sistema di combattimento, impiegando un numero ridotto di addetti, grazie anche all’utilizzo di tecnologie di realtà aumentata.  
I nuovi sistemi forniti da Leonardo includono:
  • il radar di controllo del tiro multisensore bi banda (X e Ka)  NA30S MK2, che consente la guida della munizione DART, 
  • il KRONOS dual band radar multifunzionale Active Electronically Scanned Array a quattro facce fisse nelle bande C e X, 
  • il radar di sorveglianza aerea e di superficie LPI SPS732, 
  • sensori IFF (Identification Friend or Foe) di nuova generazione con antenna circolare, 
  • e l’innovativo IRST (InfraRed Search and Track) statico, un sensore all’infrarosso per la ricerca e il tracciamento di bersagli, basato su molteplici teste ottiche non rotanti, distribuite sui quattro lati della nave per garantire una visione a 360 gradi, senza soluzione di continuità.
  • i nuovi incrociatori da oltre 13.000 ton verranno anche dotati di un sistema di comunicazioni integrato che include, insieme ai sistemi satellitari multibanda, anche le nuove Software Defined Radio. 
Rispetto alla copertura dei 76 Sovraponte, si notano i due fumaioli non centrati: quello più a poppa è a filo del lato di dritta, quello di prua potrebbe essere a filo con il lato di sinistra. 
Anche i 76/62 non sembrano ubicati sulla linea d'asse della nave ma sui lati opposti dei fumaioli, anche per questione di bilanciamento. 
Esisterebbe una continuità della sovrastruttura di prua con il ponte di comando che sembra arretrato quasi fino al 76, ma con l'estremità in alto del fumaiolo che sembra spostato a sinistra; il bordo visibile davanti al 76 rispetto al ponte in cui si vedono le mitragliere, fa pensare ad una sovrastruttura che arriva al bordo di dritta. Se la sovrastruttura di prua è abbastanza stretta, si può arrivare a sparare quasi a 0° rispetto all'asse dell’unità, cosa che non dovrebbe essere possibile con il 76/62 di poppa, che però non avrebbe questa necessità.
Dai lati della plancia e della tuga missili anti-nave al bordo della delle alette di plancia ci sono diversi metri e vi sarebbe campo libero per i 2 76/62. Il cannone di babordo può coprire non solo l’area di prua, ma anche tutto l'arco laterale: se fossero stati posizionati a prua, dove è posizionato il 127/64, avrebbero meno arco libero e quindi un grosso buco nella copertura di babordo. Con i 76 “Sovraponte” posti a centro nave, la copertura è migliore complessivamente e la prua viene coperta lo stesso dando un po’ d'alzo e piazzando una direzione di tiro a prua con capacità di guida del DART: la NA-30 Mk2.
La cosa più rilevante è lo spostamento a centro-nave del grosso dei lanciatori verticali e la migliore suddivisione delle antenne in due blocchi di sovrastrutture più snelli e più distanziati: questo stato di cose comporta la evidente riduzione delle zone d'ombra per il radar AESA Leonardo Power Shield e l'eliminazione delle stesse per il dual band radar. 
Le due alberature distanziate verso prua e verso poppa partecipano anche alla stabilizzazione della nave in senso longitudinale e migliorano la sopravvivenza di una parte di sensori elettronici in caso di colpi ostili a segno. 
L'incremento del dislocamento consentirebbe di assorbire ampiamente un certo innalzamento di alcuni pesi ubicati in alto. 
La prua è chiaramente elegantissima e ricorda le navi italiane del passato e alcuni incrociatori dell’Us Navy degli anni Quaranta.
Le caratteristiche di sopravvivenza (chiaramente) sono state ulteriormente incrementate rispetto agli standard delle unità maggiori precedenti: la distanza tra i due gruppi propulsivi è cresciuta e si aggiunge un ulteriore propulsore anteriore retrattile di emergenza, molto utile per le manovre in porto. 
I lanciatori missilistici verticali sono stati giustamente suddivisi e ben distanziati; i lanciatori verticali sono posti tutti molto in alto riducendo in tal modo al minimo la necessità di "attraversare" il ponte resistente, che rimane quindi estremamente solido.
Per quanto riguarda la copertura in autodifesa del settore di prua, è evidente  che la nostra Marina Militare ripone piena fiducia nelle capacità antimissili del 127/64 di Leonardo che utilizza munizionamento allo stato dell’arte a livello mondiale. Il cannone è stato sopraelevato e la nuova posizione consente il pieno impiego del 127 contro bersagli a bassissima quota senza rischio di "incocciare" la prua, anche in condizioni di mare estreme.
Le nuove unità possono imbarcare due AW101 con funzioni anti-nave, trasporto incursori o A.S.W.

IL NUOVO SISTEMA ANTI-AEREO / ANTI MISSILE ASTER 30 BLOCK 1 NT

Esistono due versioni della famiglia di missili Aster, la versione a corto-medio raggio, l'Aster 15, e la versione a lungo raggio, l'Aster 30. I corpi dei missili sono identici. La loro differenza nella portata e nella velocità di intercettazione è dovuta al fatto che l'Aster 30 utilizza un booster molto più grande. I pesi totali dell'Aster 15 e dell'Aster 30 sono rispettivamente 310 kg (680 lb) e 450 kg (990 lb). 




L'Aster 15 e l'Aster 30 sono una famiglia franco-italiana di missili terra-aria a lancio verticale. 
Il nome "Aster" sta per "Aérospatiale Terminale", essendo la società francese Aérospatiale l'appaltatore principale del progetto prima che le sue attività missilistiche venissero fuse in MBDA. Prende ispirazione anche dalla parola "aster" ( greco : ἀστήρ ), che significa "stella" in greco antico. 
I missili e i relativi sistemi d'arma sono prodotti da Eurosam, un consorzio composto da MBDA Francia, MBDA Italia, entrambe con una quota combinata del 66%, e Thales con il 33%.
I missili Aster sono stati sviluppati per intercettare e distruggere l’intero spettro di minacce aeree, dagli aerei da combattimento ad alte prestazioni, UAV ed elicotteri ai missili antinave supersonici da crociera, anti-radiazioni e persino a sfioramento del mare. Gli Aster 30 Block 1 e Block 1 NT sono stati progettati per contrastare i missili balistici ATBM. 
L'Aster è utilizzato principalmente da Francia, Italia e Regno Unito come cliente esportatore ed è un componente integrato del sistema di difesa aerea PAAMS, noto nella Royal Navy come Sea Viper. Come arma principale del PAAMS, l'Aster equipaggia i caccia ORIZZONTE in Francia e Italia, nonché i cacciatorpediniere britannici Type 45. Equipaggia le fregate FREMM francesi e italiane, anche se non attraverso la stessa suite di difesa aerea PAAMS ma specifici derivati francesi e italiani del sistema.
L'Aster 15 è lungo 4,2 m (13 piedi 9 pollici), che sale a poco meno di 5 m (16 piedi 5 pollici) per l'Aster 30. L'Aster 15 ha un diametro di 180 mm (7,1 pollici). Date le dimensioni maggiori dell'Aster 30, un sistema navale richiede i tubi più lunghi del sistema di lancio verticale Sylver A50 o A70 (VLS). Il sistema di lancio verticale americano Mark 41 può ospitare l’Aster 30.
Varianti:
  • Aster 15 – Punto nave e difesa dell'area locale;
  • Aster 30 Blocco 0 – Difesa locale e di vasta area della nave;
  • Aster 30 Block 1 - un aggiornamento per l'intercettazione di missili antibalistici contro missili balistici a corto raggio (SRBM) di classe 600 km; 
  • Aster 30 Block 1NT (New Technology) - un ulteriore aggiornamento per l'intercettazione di missili antibalistici contro una classe di missili balistici a medio raggio (MRBM) con una portata di 1.500 km (930 mi); 
  • Aster 30 Block 2 BMD attualmente in fase di sviluppo per la difesa antibalistica contro missili di manovra con una portata di 3.000 km (1.900 mi).



L'Aster 30 Block 1 è utilizzato sul sistema Eurosam SAMP/T operato dall'Aeronautica Militare francese e dall'Esercito italiano. Dal 2014, la variante Block 1NT è sviluppata da MBDA France e finanziata da Francia e Italia. Nel 2016, il Regno Unito ha mostrato interesse ad acquisire la versione Block 1NT per i suoi cacciatorpediniere Type 45 che attualmente operano nel Blocco 0. Nel 2022, il Regno Unito ha annunciato una serie di aggiornamenti ai suoi cacciatorpediniere Type 45. Ciò includeva l’implementazione della versione Block 1 per la difesa contro i missili balistici antinave.


La modifica dell'Aster 30 Block 1NT consiste in un nuovo seeker operante in banda Ka e in un nuovo controllore d’arma. Mantiene le stesse dimensioni, la stessa massa e lo stesso booster ottenendo:
  • l’estensione del dominio della difesa aerea estesa;
  • il missile Aster 30 Block 1 con seeker in banda Ku consente di neutralizzare minacce balistiche a 600 km di distanza (classe Scud);
  • un aumento del raggio di acquisizione del bersaglio;
  • acquisizione di bersagli con sezione trasversale radar inferiore;
  • risoluzione angolare più sottile per una maggiore precisione nella localizzazione del bersaglio;
  • aumento della probabilità di impatto diretto;
  • aumento dell'impronta delle aree difese;
  • piena compatibilità e interoperabilità con i sistemi terrestri e navali.

IL SISTEMA MISSILISTICO M.B.D.A. “FC/ASW - Future Cruise/Anti-Ship Weapon”

Anche l’Italia si è unita al programma MBDA FC/ASW per lo sviluppo di un nuovo missile da crociera di nuova generazione per il rimpiazzo di EXOCET, TESEO Mk2 e STORM SHADOW. In un incontro tra il Ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ed il suo omologo francese Sebastien Lecornu, a margine del Paris Air Show 2023, è stata sottoscritta una Lettera di Intenti per associare l’Italia al programma, guidato, come noto, da MBDA. E’ una notizia molto importante dato il carattere strategico del programma e le sue ricadute tecnologiche, strategiche, operative, militari e industriali.
Francia, Italia e Regno Unito hanno raggiunto l’accordo il 20 giugno 2023 al Paris Air Show per il  Future Cruise/Anti-Ship Weapon (FC/ASW).










Il 26 giugno il ministero francese delle forze armate ha emesso un comunicato stampa in cui confermava la lettera di intenti.
Il fornitore paneuropeo di sistemi d'arma, MBDA, sta sviluppando il programma che è attualmente in una fase di rimozione del rischio. Entro il 2030, l'FC/ASW inizierà a sostituire lo Storm Shadow/SCALP britannico e francese - un missile da crociera a lungo raggio lanciato dall'aria, che ha iniziato la produzione congiunta nel 2017 - così come i loro missili anti-nave Exocet, Teseo Mk2 e Harpoon.
Le piattaforme della Royal Navy, della Royal Air Force del Regno Unito, della Marina francese e dell'Aeronautica francese e ora delle Forze armate italiane, saranno dotate del sistema missilistico di che trattasi. La fase di dialogo che ora avrà luogo tra i tre partner definirà la prossima fase di sviluppo a venire. L'obiettivo per ciascuno dei tre paesi è quello di disporre di una capacità operativa di attacco profondo a partire dal 2030: ”Questa nuova fase del programma consentirà di rafforzare la base industriale e tecnologica della difesa europea attorno all'industriale MBDA", ha indicato il ministero francese.
La Marina Militare italiana vedrà una graduale crescita della spesa verso il suo programma di cacciatorpediniere di nuova generazione (DDX), passando da $ 202 milioni a $ 373 milioni durante il prossimo decennio. I nuovi cacciatorpediniere italiani avranno bisogno di capacità supplementari di attacco profondo, che il programma FC/ASW fornirà.
Inoltre, l'Italia è già parte integrante dei programmi guidati da MBDA come il Global Combat Air Program (GCAP) ed è fortemente coinvolta nella condivisione paneuropea di conoscenze e tecnologie attraverso MBDA Italia.
L'adesione a partenariati in corso come FC/ASW tra paesi alleati in Europa per la produzione e lo sviluppo congiunti dei missili contribuirà a ridurre i costi di approvvigionamento attraverso la condivisione della tecnologia.
La fase di dialogo che si svolgerà a partire da ora tra i tre paesi getterà le basi per la fase di sviluppo che verrà. “L'obiettivo per ciascuno dei tre paesi è quello di avere una capacità operativa di attacco profondo entro il 2030. 
La fase di concept, del valore di circa 100 milioni di euro, è finanziata in parti uguali da Francia e Regno Unito e Italia; è inoltre suddiviso equamente nel carico di lavoro tra MBDA France e MBDA UK e MBDA-It.
Programma FC/ASW: 
  • 2017: Lancio degli studi concettuali
  • 2022: Avvio della fase di valutazione, che si concentra sull'aumento della maturità dei due concetti selezionati (stealthy e subsonico o supersonico);
  • 2023: l'Italia aderisce al programma;
  • 2024: Lancio del programma;
  • 2028: data di entrata in servizio pianificata per la variante anti-nave;
  • 2030: data di entrata in servizio pianificata per la variante di attacco terrestre.
Aderire al programma FC/ASW ha senso per l'Italia e non dovrebbe sorprendere: l'Aeronautica Militare italiana dovrà sostituire in futuro i suoi missili da crociera da attacco terrestre Storm Shadow in servizio (che attualmente sono, come per Francia e Regno Unito, nell'ambito di un programma di aggiornamento di mezza vita) mentre il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Italiana nel 2020, Vice Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone (ora Ammiraglio e Capo di Stato Maggiore della Difesa dall'ottobre 2021) ha evidenziato la necessità di fornire una credibile capacità di attacco profondo per il progetto del futuro cacciatorpediniere DDX da oltre 12.500 tonnellate, così come per tutti i futuri sottomarini Type 212NFS).
L'Italia potrebbe portare un po' di know-how e tecnologia ai partner francesi e britannici: nell'ambito del programma Teseo Mk2/E, MBDA Italia sta attualmente sviluppando una testata homing dual-mode molto avanzata che sarà caratterizzata sia da una nuova generazione coerente Radio- Cercatore di frequenza (RF) con capacità ECCM e sensore elettro-ottico (EO). Il cercatore RF co-sviluppato da MBDA insieme a Leonardo, adotterà un radar AESA (array a scansione elettronica attiva) fornita da quest'ultima società. Durante la conferenza e la mostra Seafuture 2023, MBDA e la Marina Militare Italiana hanno fornito un aggiornamento sul programma Teseo Mk2/EVOLVED, sottolineando che lo sviluppo del cercatore RF è in programma insieme al sistema d'arma complessivo.
Chiamato FC/ASW per Future Cruise/Anti-Ship Weapon (o FMAN/FMC per futur missile anti-navire/futur missile de croisière in francese), il programma è guidato dal leader missilistico europeo MBDA. L'FC/ASW mira a sostituire i missili anti-nave presto obsoleti, attualmente in servizio con le forze aeree e le marine francesi, italiane e britanniche.
MBDA ha annunciato il successo della  fase di “Key Review” FC/ASW (Future Cruise/Anti-Ship Weapon), condotta congiuntamente con la British Defence Equipment and Support (DE&S) e la French Defence Procurement Agency (DGA) nel 2019. Un'interrogazione parlamentare scritta Jeremy Quin, ministro di Stato britannico per il Ministero della Difesa, ha rivelato che l'FC/ASW equipaggerà le tre marine a partire dal 2028.
Nel frattempo, nel novembre 2022, il Regno Unito ha selezionato il missile d'attacco navale di Kongsberg come soluzione provvisoria. Undici fregate di tipo 23 e cacciatorpediniere di tipo 45 saranno equipaggiati con il missile d'attacco navale sea-skimming, in grado di affondare le principali navi da guerra nemiche a distanze maggiori di 100 miglia di distanza. Il Naval Strike Missile colmerà il divario tra Harpoon e l'avvento del suo successore permanente, l’FC/ASW.
Il FC/ASW è un programma lanciato da Francia, Italia e il Regno Unito a sviluppare un sistema missilistico per sostituire i loro missili Storm Shadow/SCALP sviluppati congiuntamente, nonché i rispettivi missili anti-nave Teseo, Exocet e Harpoon. Equamente finanziato dai tre paesi, il progetto è guidato dal produttore europeo di missili MBDA ed è un prodotto della stretta relazione di difesa stabilita tra le due nazioni dal Trattati di Lancaster House. 
Lo studio concettuale dell'FC/ASW, presentato nel 2011 al Salon du Bourget di Parigi, si chiamava Perseus o CVS401 Perseus (dal nome dell'eroe greco Perseo), uno studio di concetto di missile da crociera ipersonico stealth intrapreso da MBDA in consultazione con la MMI, la Royal Navy e la Marine Nationale. È stato messo a punto da 10 ingegneri che hanno lavorato al progetto per sei mesi. 
Nel 2017 è stato firmato un accordo tra i due paesi iniziali per il lancio di una fase concettuale del programma e, nel marzo 2019, MBDA ha annunciato che la revisione chiave del programma era stata completata con successo in collaborazione con l'Agenzia francese per gli appalti della difesa (DGA) e il British Defence Equipment and Support (DE&S). 
Il 18 febbraio 2022, un accordo e i relativi contratti firmati dal capo della DGA, dal suo omologo britannico e dal CEO di MBDA hanno confermato l'avvio dei lavori di preparazione della FC/ASW. 
Il programma sembra ora perseguire due concetti missilistici complementari: un missile da crociera subsonico a bassa osservazione e un missile supersonico altamente manovrabile; con la possibile di soluzione ipersonica. 
Come già evidenziato in precedenza, anche l’Italia si è unita al programma MBDA FC/ASW per lo sviluppo di un nuovo missile da crociera di nuova generazione per il rimpiazzo di EXOCET, TESEO Mk2 e STORM SHADOW. In un incontro tra il Ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ed il suo omologo francese Sebastien Lecornu, a margine del Paris Air Show 2023, è stata sottoscritta una Lettera di Intenti per associare l’Italia al programma, guidato, come noto, da MBDA. E’ una notizia molto importante dato il carattere strategico del programma e le sue ricadute tecnologiche, strategiche, operative, militari e industriali.
Al vertice sulla sicurezza tra Regno Unito e Francia del 2016, le due parti si erano impegnate a lavorare su una "fase di concezione congiunta per il programma FC/ASW per identificare soluzioni per la sostituzione dei missili Scalp/Storm Shadow per entrambi i paesi, Harpoon per il Regno Unito ed Exocet per Francia."  Nel vertice Regno Unito-Francia del 2018, il programma FC/ASW è stato ulteriormente affermato. 
Nel luglio 2021, l'allora Segretario di Stato per la Difesa Jeremy Quin, aveva risposto a una domanda sulla data di entrata in servizio per FC/ASW, affermando: “””…e gli aerei Typhoon sono rispettivamente del 2028 e del 2030". 
Nel settembre 2021 la firma di un memorandum d'intesa per far progredire il progetto è stata rinviata dalla Francia in risposta al patto di sicurezza AUKUS che ha visto l'Australia annullare l'acquisizione di sottomarini convenzionali di progettazione francese a favore di sottomarini nucleari basati sulla tecnologia degli Stati Uniti e del Regno Unito.  A novembre il First Sea Lord, l'ammiraglio Tony Radakin, disse al comitato ristretto per la difesa della Camera dei Comuni che le opzioni per l’FC/ASW erano ancora "in fase di esame", comprese potenziali armi ipersoniche. Se dovesse ancora essere perseguito un approccio collaborativo, ciò potrebbe ritardare l'introduzione di queste armi fino al 2030. 
Nel 2022, il Regno Unito e la Francia hanno firmato un accordo governativo e contratti associati nell'ambito del programma FC/ASW.  Ciò è arrivato anche con l'annuncio che il programma aveva iniziato a valutare due concetti complementari per il progetto del missile: 
  • Un missile subsonico a bassa osservazione .
  • Un missile supersonico con elevata manovrabilità.
Non c'è ancora una conferma definitiva se il programma produrrà un singolo sistema da uno di questi due concetti in grado di impegnarsi ugualmente nei ruoli anti-nave e di attacco di terra o produrrà entrambi i concetti come armi separate: un missile da crociera subsonico furtivo incentrato principalmente su attacco di terra e un missile supersonico incentrato maggiormente sull'anti-spedizione. Tuttavia, la descrizione del comunicato stampa di "concetti complementari" oltre ad altro materiale di marketing di MBDA che mostra due armi separate ha rafforzato quest'ultima ipotesi. È interessante notare che il programma sembra aver scontato il potenziale sviluppo di un missile ipersonico, scegliendo invece di investire ulteriormente in sistemi di propulsione subsonica/supersonica consolidati.
L'FC/ASW (Perseus Concept) sarà: 
  • alimentato da un motore ramjet, 
  • lungo cinque metri (16 piedi), 
  • peserà circa 800 chilogrammi (1.800 libbre) 
  • avrà un carico utile composto da un motore principale da 200 chilogrammi (440 libbre) e due da 50 -chilogrammo (110 libbre) testate sussidiarie. 
Queste testate possono contribuire direttamente all'impatto complessivo o essere espulse dalle baie laterali prima che il missile raggiunga il suo bersaglio, fungendo in effetti da sub-munizioni Questa caratteristica unica consente a un singolo Perseus di colpire più bersagli nella stessa area generale o di colpire un singolo bersaglio di grandi dimensioni (come una portaerei) in diverse aree contemporaneamente, con l'obiettivo di massimizzare i danni. "In questo caso, potrebbe essere selezionato uno schema di attacco lineare, le munizioni colpiscono simultaneamente le sezioni anteriore, centrale e poppiera. Se è richiesta un'esplosione unitaria, allora gli effettori rimangono a bordo del missile genitore per aggiungere il loro effetto di esplosione alla testata centrale. " 
Sono previsti due tipi di profili di attacco: 
  • un approccio ad alta quota, per ingaggiare bersagli terrestri; 
  • e un approccio a bassa quota che sfiora il mare che termina con un impegno "pop-up" quando si affrontano minacce di superficie come le navi da guerra nemiche.  I missili "che sfiorano il mare in cima all'onda" seguiti da una manovra pop-up consentirebbero alle navi ostili un tempo di risposta stimato di 3 secondi. 
La suite di sensori del concetto di missili includerà:
  • Un radar e-scan attivo multimodale con radar ad apertura sintetica e affilatura del raggio Doppler.
  • Un radar laser (lidar) per l'imaging in fase terminale e il riconoscimento del bersaglio.
  • Il missile disporrà anche di una "capacità di guida laser semi-attiva". MBDA ritiene che questo metodo di orientamento rimarrà importante per il targeting time-sensitive per molti anni a venire. Il collegamento dati satellitare dovrà essere incorporato per il re-targeting in volo, utilizzando array di antenne attive a profilo sottile e poco osservabili ." 
  • Il missile sarà lanciato tramite lanciatori verticali VLS e sarà compatibile con il sistema di lancio verticale americano Mark 41 (da montare sulle fregate Type 26 della Royal Navy) e con il francese A70 Sylver VLS (attualmente montato sulle fregate FREMM della marina francese e italiana).

IL MISSILE ANTI-NAVE / LAND ATTACK TESEO MK2 EVOLVED
 
In data 17 marzo 2021, la European Missile Association MBDA conferma di aver ricevuto il primo contratto di lancio per la fornitura del nuovo sistema missilistico antinave e contro-costa “Teseo Evolved” alla MM.






Il Teseo Mk2 / Evo di ultima generazione affronta l'evoluzione delle minacce navali ostili con un arco di tempo di venti anni e oltre. E’ l’erede del Teseo Mk2 / A e incarna tecnologie all'avanguardia a doppio ruolo negli scenari marittimi e costieri. Rappresenta un punto di riferimento evolutivo per tutti i missili anti-nave a lungo raggio, aggiungendo la capacità di operare contro bersagli in profondità, riducendo il tempo di reazione a pochi secondi in condizioni completamente controllate, dalla preparazione della missione all'impegno del bersaglio. 
Il nuovo missile avrà:
  • Peso: 700kg (inizio fase di crociera)
  • Lunghezza: <5 m (<5,5 m nel contenitore di lancio)
  • Raggio d’azione rivelato: > 350+ km.
Il “Teseo MK2/Evolved” integra una sezione di guida “homing dual-mode” all'avanguardia che include una testa cercante RF coerente con capacità ECCM che il sensore EO per un impegno ad alta precisione, per obiettivi marittimi e/o terrestri.
L’arma includerà un'innovativa pianificazione della missione con un tempo minimo di reazione tramite una soluzione di lancio automatico; i parametri della missione pianificata saranno regolabili in tempo reale dall'operatore del sistema d'arma in base al quadro tattico. Potrà contare su di un sistema di data link bidirezionale per il controllo della missione fino alla fine dell'impegno, onde consentire l’aggiornamento, la eventuale riassegnazione del target e/o l’eventuale interruzione della missione d’attacco.
Il Teseo Evo utilizzerà un'elevata velocità di crociera subsonica con una manovrabilità terminale ad alto numero di G con un'autonomia effettiva superiore ai 350 km (500?) al livello del mare. 
Avrà un INS / GPS integrato completamente autonomo ed un sistema di navigazione radio-altimetro con capacità “sea-skimming” autoadattata e capacità di volo terrestre. Il missile avrà un effetto letale attraverso l’utilizzo di un'efficace testata scalabile, semi-perforante / altamente esplosiva.
Il complesso Teseo Mk 2 / Evo è l’ultima evoluzione del noto sistema missilistico anti-nave OTOMAT con un missile anti-nave subsonico con motore turboreattore, tradizionalmente indicato nella Marina Militare Italiana come Teseo. Il complesso OTOMAT è stato sviluppato all'inizio degli anni '70 congiuntamente dalla società italiana OTO Melara e dalla francese Matra (ora le ex divisioni missilistiche di queste società fanno parte di MBDA), ma in realtà è stato prodotto solo in Italia presso la società OTO Melara (ora MBDA Italia) a La Spezia (dal 1974) ed è entrato in servizio con la Marina Militare Italiana, ed è stato anche ampiamente esportato. Una caratteristica speciale del complesso Teseo (con missili delle varianti OTOMAT Mk 2) era l'uso di apparecchiature di trasmissione dati per la designazione di bersagli esterni, che fornivano al missile la possibilità di essere utilizzato per un raggio significativo - fino a 180-200 km.
Dal 2007 la Marina Militare Italiana ha ricevuto il complesso Teseo Mk 2 / A con un nuovo missile OTOMAT Mk 2 Block IV con un nuovo sistema di controllo. Un ulteriore sviluppo di questo sistema è ora il complesso Teseo Mk 2 / E (Teseo Evolved), che utilizza un nuovo razzo, a volte indicato come OTOMAT Mk 2 E. La creazione del complesso Teseo Mk 2 / E è stata eseguita da MBDA Italia nell'ambito di un contratto emesso dal Ministero della Difesa italiano nel 2018 per un importo di 150 milioni di euro. Il complesso doveva entrare in servizio con la Marina Militare Italiana in base a questo contratto nel 2026.
Il complesso missilistico Teseo Mk 2 / Evo è completamente ridisegnato e dotato di un nuovo motore turboreattore della compagnia americana Williams International (apparentemente utilizzato nei missili da crociera Tomahawk), che consente di portare il raggio di tiro massimo a 360 km (secondo alcune fonti, anche a "più di 500 km"). L'aliante del razzo è realizzato con l'introduzione di elementi stealth. Sul razzo è stato introdotto un nuovo sistema di guida a doppio canale, che combina una nuova testa di homing radar attiva con un AFAR sviluppato da Leonardo e un sistema di homing a infrarossi di tipo IIR (secondo alcune fonti, preso in prestito dal velivolo MBDA Scalp / Storm Shadow missile da crociera), che offre la possibilità di distruzione ad alta precisione di bersagli terrestri e saranno installate anche apparecchiature di trasmissione dati a due vie, che consente di implementare il controllo missilistico sull'intero percorso di volo e la "pianificazione innovativa della missione". Anche la testata è completamente nuova. Pertanto, il missile del complesso Teseo Mk 2 / E è in realtà un missile da crociera a doppio scopo.
Nella Marina Militare Italiana, questo complesso sarà imbarcato sui due nuovi grandi cacciatorpediniere di tipo DDX previsti per il 2030. Tuttavia, è possibile che il complesso Teseo Mk 2 / Evo sarà imbarcato sui pattugliatori Paolo Thaon di Revel che dovrebbero essere messi in servizio per complessivi 10 a 16 unità. Le prime navi di questo tipo riceveranno il sistema missilistico Teseo Mk 2 / A. In futuro si prevede che il complesso Teseo Mk 2 / Evo sostituirà i sistemi Teseo Mk 2 / A su tutte le navi della flotta italiana, e sarà attivamente promosso anche per l’export. 

IL CANNONE PRINCIPALE 127/64 Lightweight (LW) 

Il cannone navale Leonardo 127mm/64 LW, prodotto sin dal 2005 ed entrato in servizio nel 2012, è il successore dell'Otobreda 127/54 Compatto.


Destinato all'installazione su navi di medie e grandi dimensioni e il suo sistema di caricamento lo rendono compatibile per l'installazione anche in spazi ristretti; il cannone è di tipo polivalente a fuoco rapido e il suo principale compito e di combattimento navale e di appoggio e come compito secondario la lotta antiaerea. Il cannone può usare il sistema di munizionamento Vulcano con proiettili aventi la caratteristica di possedere una gittata estesa rispetto al munizionamento tradizionale dello stesso calibro e per alcune versioni un sistema di guida che consente attacchi di precisione contro bersagli navali o terrestri. Lo stesso proiettile può essere sparato da calibri diversi (127 mm e 155 mm) in quanto risulta essere sottocalibrato e camerato tramite dei distanziali a perdere nello stesso modo dei proiettili APFSDS, la denominazione precisa per questo tipo di munizioni è HEFSDS (High Explosives Fin Stabilized Discarding Sabot) cioè proiettile ad alta esplosività, stabilizzato ad alette, ad abbandono d'involucro. Il Leonardo 127/64 Lightweight (LW) è un cannone a fuoco rapido adatto per l'installazione su navi di grandi e medie dimensioni, destinato al fuoco di superficie e al supporto per armi da fuoco navale come ruolo principale e al fuoco antiaereo come ruolo secondario. La compattezza del sistema di alimentazione del cannone rende possibile l'installazione su imbarcazioni a sezione stretta. Il cannone può sparare tutte le munizioni standard da 127 mm (5 pollici), comprese le nuove munizioni guidate a lungo raggio Vulcano. I caricatori automatici modulari permettono di sparare fino a quattro tipi di munizioni diverse e immediatamente selezionabili; i caricatori (quattro fusti, ciascuno con un bossolo pronto al fuoco e 13 altre munizioni in magazzino) possono essere ricaricati mentre il supporto è in funzione. Un sistema di manipolazione delle munizioni è disponibile per trasportare proiettili e cariche propulsive dal deposito munizioni principale ai magazzini di alimentazione, che vengono ricaricati automaticamente. Il flusso delle munizioni è reversibile. I proiettili possono essere scaricati automaticamente dal cannone. Interfacce digitali e analogiche sono disponibili per qualsiasi sistema di gestione del combattimento, anche secondo il protocollo COBRA.
I supporti per cannoni navali da 127/64 LW includono un modulo Vulcano, che agisce in modo duplice:
  • Programmatore di fusibili e sistema di guida per munizioni,
  • Pianificazione ed esecuzione di missioni per l'azione di supporto al fuoco navale,
  • soluzioni di tiro, 
  • selezione delle munizioni, 
  • definizione delle traiettorie e sequenze di tiro, 
  • calcoli balistici che tengono conto del tipo di munizioni.

IL 76/62 “SOVRAPONTE”

L’evoluzione inarrestabile del 76/62, la versione “Sovraponte”, è il più avanzato a livello mondiale nella sua categoria, la versione ultima del cannone multi ruolo 76/62 dotato del kit Strales per l’uso delle munizioni guidate DART (Driven Ammunition Reduced Time Of Flight) e i munizionamenti di nuova generazione Vulcano.










Il cannone navale 76/62 Sovraponte è un medio calibro leggero e a fuoco rapido che offre prestazioni e flessibilità senza pari in qualsiasi ruolo di difesa aerea e anti-superficie, in particolare nella funzione anti-missilistica. È inoltre prevista la capacità di coinvolgere in modo molto efficace obiettivi di terra per prestazioni uniche multiruolo.
Il 76/62 è adatto per l'installazione su navi di qualsiasi tipo e classe, comprese le piccole unità navali. Sarà disponibile un'interfaccia con un'ampia varietà di sistemi di gestione dei combattimenti navali e/o FCS/EOS, secondo gli standard digitali e analogici, compresa l'architettura aperta. La velocità di ingaggio potrà essere selezionata da scatto singolo a cottura 120 giri/min. In condizioni operative, il tempo tattico è inferiore a 3 secondi e la deviazione standard alla cottura è inferiore a 0,3 mrad, garantendo così un'eccellente precisione. Il 76/62 in tutte le sue continue evoluzioni è l'unico cannone navale di medio calibro disponibile nella capacità di fuoco prolungato, requisito fondamentale in qualsiasi scenario che preveda l'ingaggio simultaneo di più bersagli di manovra, come richiesto dagli emergenti scenari di guerra asimmetrica. Il caricamento automatico avviene tramite un caricatore girevole e il caricamento rapido avviene facilmente anche durante il tiro da parte di due addetti alla movimentazione delle munizioni. La fornitura standard include la nuova Digital Control Console (DCC) che sfrutta la tecnologia digitale per aumentare le funzioni a disposizione dell'operatore e dei manutentori. Il 76/62 è pronto per il funzionamento del fusibile multifunzione programmabile 3AP. Il nuovo 76/62 SR e il nuovo 76/62 SR sono dotati della flessibilità necessaria per essere equipaggiati con optional:
  • Scudo Stealth Integrale per ridurre l'RCS totale della nave,
  • Radar velocità muso per aggiornare l'FCS di eventuali deviazioni dai valori della tabella di range,
  • Dispositivo di alimentazione multipla per la movimentazione, selezione e alimentazione automatica di qualsiasi tipo di munizione caricata,
  • Sistema STRALES - un sistema di guida per il proiettile a guida DART.

IL SISTEMA “SCLAR H”

Lo SCLAR è un sistema lanciarazzi multiplo prodotto dalla Breda Meccanica Bresciana, utilizzato in genere dalle navi per il lancio di falsi bersagli come bengala e chaff. Ha un calibro da 105mm, elevabile e brandeggiabile, e può lanciare in un raggio di 10 km anche razzi esplosivi, con la celerità di tiro di un razzo al secondo. Lo SCLAR si può considerare un'arma vera e propria, sebbene i cannoni della nave possono assolvere alla funzione molto meglio di un lanciarazzi. La SCLAR ha avuto molto successo tra gli anni settanta e ottanta avendo esordito sulle Lupo e avendo trovato posto nel corso dei lavori di ammodernamento oltre che sulle unità di nuova costruzione, anche sulle unità costruite precedentemente al suo debutto, come nel caso dei cacciatorpediniere Classe Audace sugli incrociatori Classe Doria e sulla portaelicotteri Vittorio Veneto. Il lanciarazzi è stato progettato per l'accurata distribuzione di falsi bersagli per la difesa passiva della nave contro missili a guida IR e a ricerca radar. Lo SCLAR ha la possibilità di caricare simultaneamente diversi tipi di razzi quali Chaff, flares, decoys e bengala e quella di potere selezionare automaticamente i razzi da lanciare. Grazie alla disponibilità di un gran numero di razzi, caricati in singoli contenitori sigillati ha la possibilità di ripetuti ingaggi. Altre caratteristiche sono il controllo automatico da parte della suite da guerra elettronica della nave, il pieno coordinamento con i sistemi di difesa attiva della nave, quali jamming e CIWS, e la capacità di funzionare in qualsiasi condizioni atmosferiche e in ambiente NBC.






IL DECOY “O.D.L.S.”

Il Decoy Launching System (ODLS) è un sistema telecomandato adatto per il lancio di diversi tipi di munizioni multiuso. Il Decoy Launching System (ODLS) è un sistema telecomandato adatto per il lancio di diversi tipi di munizioni multiuso. Le versioni speciali possono sparare razzi di calibro diverso da 105 mm - 118 mm, che rappresenta la dimensione standard. L'ODLS è progettato per lo schieramento accurato di esche, fornendo così una difesa passiva per una nave contro i missili radar e di ricerca a infrarossi e può anche essere impiegato nel ruolo di bombardamento a terra.
Le caratteristiche principali di ODLS sono:
  • Capacità di caricare contemporaneamente diversi tipi di razzi (Chaff, IR, Illuminating);
  • Selezione automatica del tipo di razzo da sparare;
  • Azione di impegno continuo grazie al rapido ricaricamento delle unità di lancio;
  • Controllo automatico completo da parte dell'EWS della nave;
  • Funzionamento sicuro in tutte le condizioni operative;
  • Nessuna penetrazione del ponte.

I COSTI

L’onere previsionale complessivo del programma è di 2.700 milioni di euro. La spesa per la prima tranche sarà pari a 2.349,1 milioni di euro – per gli studi propedeutici, l’acquisizione delle prime 2 unità navali, una prima tranche di munizionamento ed il supporto logistico quinquennale.
La seconda tranche di 350,9 milioni di euro sarà successivamente stanziata al fine del completamento del programma.



Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, RID, Forumfree, Wikipedia, You Tube)















 

2 commenti:

  1. Nave innovativa a dimostrazione dell'ingegno italiano. Solo un paio di appunti. Con tale dimensione ci si potrebbero aspettare qualche VLS in piu (da 128 in su) e considerare i torpedo lanciati da missili a 100 km. Come pure si dovrebbe prevedere l'uso di un missile tipo Aquila per la difesa contro missili ipersonici. Secondo le ultime esperienze si dovrebbero aumentare le armi anti UAV (droni) per esempio 3 o 4 Millennium de 35 mm.

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