lunedì 12 febbraio 2024

MOTORI A PISTONI: il Fiat A.80 RC.41 "Nembo" era un motore aeronautico radiale 18 cilindri a doppia stella raffreddato ad aria sviluppato dall'azienda italiana Fiat Aviazione negli anni trenta ed utilizzato in numerosi velivoli a cominciare dal periodo prebellico fino alla fine della seconda guerra mondiale.






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Il motore Fiat A.80 venne progettato nel 1935 da Tranquillo Zerbi e da Antonio Fessia, contemporaneamente al Fiat A.74. Entrambi erano concettualmente derivati da modelli statunitensi (per l'A.80, il Pratt & Whitney R-1690 a singola stella ed R-1830 a doppia stella a 14 cilindri) di cui la Fiat aveva acquisito la licenza di costruzione, ma con numerose differenze progettuali (ad esempio nelle misure di alesaggio e corsa) e costruttive. Queste erano dovute sia dall'esigenza di semplificare la produzione, sia da quella di utilizzare materiali autarchici. L'A.80 era inteso essere destinato all'impiego sui bombardieri e sugli aerei da trasporto civili, mentre l'A.74, di diametro inferiore, era destinato all'impiego sui caccia.
Il motore venne omologato il 10 novembre 1937, dopo aver superato l'usuale prova di funzionamento per un ciclo di 150 ore consecutive al banco di prova. In condizioni operative però, dovendo usare i carburanti di scarsa qualità disponibili in tempo di guerra, nonostante numerose modifiche apportate nel corso della produzione, soffrì sempre di un'affidabilità minore rispetto al "fratello piccolo". Questo gli fece guadagnare una cattiva fama tra i piloti italiani (curiosamente non risultano lamentele, in questo senso, tra i piloti dell'Esercito imperiale giapponese che utilizzarono i bombardieri Fiat B.R.20 durante la Seconda guerra sino-giapponese). Ottima invece era considerata l'accessibilità meccanica per i lavori di manutenzione.
Il FIAT A 80 è un motore aeronautico radiale bifilare di 18 cilindri, di potenza max. potenza di 1000 cv. Prima degli anni '30 la FIAT sviluppava principalmente motori aeronautici raffreddati a liquido, quindi il FIAT A 74 e il FIAT A 80 sono stati i primi motori per aeroplani ad alta potenza raffreddati ad aria prodotti dalla FIAT. Questi motori, prodotti in varie versioni, sono derivati da un modello Pratt e Whitney e sono stati poi sviluppati dalla FIAT con diverse migliorie progettuali originali. Nonostante siano stati prodotti in gran numero fino alla prima parte degli anni '40, per vari motivi sono sopravvissuti solo pochi esemplari fino ai giorni nostri. Questi motori sono stati ampiamente utilizzati per molti aerei militari italiani fino agli anni '40. Il FIAT A 80 venne impiegato anche dall'esercito imperiale giapponese che impiegò i bombardieri FIAT BR20 durante la Seconda Guerra sino-giapponese (1937-1945). Prima della guerra pochi esemplari furono utilizzati anche su alcuni aerei di linea.

Versioni

A.80 RC.41: versione principale caratterizzata da:
  • alettatura dei cilindri di tipo speciale a passo piccolo, distribuzione OHV 2 valvole per cilindro con valvole di scarico con inserto in sodio, corona di deflettori tra i cilindri per l'ottimizzazione del flusso dell'aria di raffreddamento.
  • preriscaldatore della miscela
  • riduttore epicicloidale ad ingranaggi conici con rapporto di riduzione di 0,625:1 al riduttore dell'elica
  • regolatore per la variazione automatica del passo dell'elica in volo.
  • quota di ristabilimento della potenza a 4 100 metri.
A.80 RC.20: versione prodotta in un minore numero di esemplari, caratterizzata da:
  • potenza al decollo di 1 200 CV
  • rapporto di compressione 7:1
  • peso a vuoto di 742 kg
  • quota di ristabilimento della potenza a 2 000 metri.

La produzione totale di unità, in entrambe le sue versioni, ammontò a circa 2 000 esemplari.







Velivoli utilizzatori

Italia
  • Aeronautica Lombarda A.R.
  • AUT 18
  • Breda Ba.65 A.80
  • Breda Ba.82
  • CANT Z.506B
  • CMASA B.G.A.
  • Caproni Ca.135bis
  • Fiat B.R.20
  • Fiat G.18V
  • Savoia-Marchetti S.M.79B
  • Savoia-Marchetti S.M.87.

Specifiche (A.80 RC41) - Caratteristiche generali:

  • Tipo: radiale a 18 cilindri raffreddato ad aria
  • Alesaggio: 140 mm (5,51 pollici)
  • Corsa: 165 mm (6,50 pollici)
  • Cilindrata: 45,72 L (2789,9 cu in)
  • Lunghezza: 1.155 mm (45,47 pollici)
  • Larghezza: 653 mm (25,71 pollici)
  • Altezza: 1.335 mm (52,56 pollici)
  • Peso a secco: 725 kg (1598,4 libbre).

Componenti
  • Valvetrain: una valvola di aspirazione e una di scarico raffreddata al sodio per cilindro
  • Compressore: velocità singola, stadio singolo. Altitudine nominale 4.100 m
  • Sistema di alimentazione: 1 carburatore Fiat
  • Tipo di carburante: 87 ottani
  • Sistema di raffreddamento: raffreddato ad aria.

Prestazioni
  • Potenza erogata: 750 kW (1.000 CV) a 2.100 giri al minuto a 4.100 m (13.500 piedi)820 kW (1.100 CV) a 2.100 giri al livello del mare;
  • Rapporto di compressione: 6,7:1
  • Rapporto peso/potenza: 1,0 kW/kg (0,6 CV/libbre) a velocità di crociera.



Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Museomotori.unipa, Wikipedia, You Tube)















 

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