domenica 26 novembre 2023

REGIA MARINA ITALIANA: nel 1942 con i primi sei mini-sommergibili CB ("Caproni modello B") operativi (numerati da CB 1 a CB 6) la Regia Marina predispose la "Prima Squadriglia CB" di base a Taranto.






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La classe CB fu una classe di sommergibili tascabili o MIDGET progettati dalla Caproni e costruiti a partire dal 1940 per conto della Regia Marina italiana, soprattutto per la difesa dei porti e per la lotta antisommergibile.
Costruiti in 24 esemplari, operarono durante la seconda guerra mondiale sia nel teatro bellico del mar Mediterraneo e nel teatro del Mar Nero, dove colsero i loro maggiori successi. I battelli dislocati nel Mar Nero furono acquisiti dal Regno di Romania al momento dell'armistizio dell'Italia con gli Alleati, salvo cadere poi in mano all'Unione Sovietica e venire brevemente incorporati nella Voenno-morskoj flot nel 1944. Alcuni dei battelli operativi nel Mediterraneo rimasero in forza alla Regia Marina che li impiegò al fianco degli Alleati durante il periodo della cobelligeranza, ma il grosso dei CB operativi fu dato in forza alla Marina Nazionale Repubblicana che ne fece tuttavia un uso piuttosto ridotto; uno di essi fu acquisito alla fine della guerra dalla Jugoslavia e rimesso in servizio con la Jugoslavenska ratna mornarica.
Tutti i battelli della classe andarono perduti durante il conflitto o furono smantellati nell'immediato dopoguerra, salvo due esemplari conservati in museo: uno a Trieste e l'altro a Zagabria.




Caratteristiche

Dopo la scarsa riuscita della classe CA, una serie di minisommergibili per impiego costiero sviluppata tra il 1937 e il 1938 interrotta dopo la realizzazione di soli due prototipi a causa delle caratteristiche giudicate inadeguate, la ditta Caproni di Taliedo, con la collaborazione del maggiore del genio navale Franco Spinelli, si mise all'opera per realizzare un'unità più prestante e dalle dimensioni maggiori. I primi due prototipi della futura classe CB ("Caproni modello B"), ordinati nel 1939, furono consegnati alla Regia Marina nel 1940: le prove si rivelarono soddisfacenti, sebbene le dimensioni ristrette dei battelli e la conseguente scarsa abitabilità consentissero solo missioni di breve durata. Nel settembre del 1940 furono ordinati altri quattro esemplari prima serie, entrati ufficialmente in servizio tra il gennaio e il maggio 1941; seguirono altri dieci battelli di seconda serie, dotati di piccole migliorie, ordinati nel corso del 1942, mentre nel marzo 1943 la Regia Marina ordinò ulteriori 40 unità.
I midget classe CB erano piccoli battelli costieri a doppio scafo parziale, lunghi fuori tutto 15 metri, larghi 3 metri e con un pescaggio di 2,1 metri. Il dislocamento in emersione era di 36 tonnellate, che saliva a 45 tonnellate con l'unità in immersione; la profondità massima di collaudo raggiungibile era di 55 metri. L'equipaggio era composto da tre o quattro uomini, tra cui un ufficiale.
Il sistema propulsivo era di tipo convenzionale, con un motore diesel per la navigazione in superficie capace di una potenza di 90 hp, e un motore elettrico da 100 hp per la navigazione in immersione. La velocità massima in emersione toccava i 7,5 nodi, mentre quella in immersione raggiungeva i 6,5 nodi; l'autonomia toccava le 1.000 miglia in emersione alla velocità di 5 nodi, mentre quella in immersione si aggirava sulle 60 miglia a 3 nodi.
L'armamento era costituito da due lanciasiluri esterni "a gabbia" armati con altrettanti siluri da 450 mm; alcuni battelli furono dotati anche di una mitragliatrice da 8 mm fissa sul ponte davanti alla piccola torretta.
Furono progettati e costruiti dalla Caproni. Venivano utilizzati come unità di difesa costiera, rappresentando un miglioramento significativo rispetto alla precedente classe CA. Ciascuna unità aveva un dislocamento standard (in superficie) di 35,4 tonnellate e un dislocamento in immersione di 44,3 tonnellate. Misuravano 15 metri (49 piedi 3 pollici) di lunghezza, avevano una larghezza di 3 metri (9 piedi 10 pollici) e un pescaggio di 2,05 metri (6 piedi 9 pollici). L’apparato motore era costituito da un motore diesel Isotta Fraschini e un motore elettrico Brown Boveri, entrambi che generavano un totale di 97 kilowatt (130  CV) che alimentavano un singolo albero, risultando in una velocità massima in superficie di 7,5 nodi (13,9 km / h; 8,6 mph) e una velocità massima in immersione di 7 nodi (13 km / h; 8,1 mph). Ogni barca era armata con due siluri da 450 millimetri (18 pollici) montati esternamente, ciascun tubo poteva essere ricaricato senza rimuovere la nave dall'acqua. I due siluri potevano essere sostituiti anche da due mine. Ogni unità aveva un equipaggio di quattro persone, aiutate nella navigazione da una piccola torre di comando.





Servizio

Settantadue barche furono ordinate alla Caproni di Milano, ma solo 22 furono impostate, 12 furono completate prima dell'armistizio italiano e nove dopo. 
Nel 1942 con i primi sei mini-sommergibili della classe CB operativi (numerati da CB 1 a CB 6) la Regia Marina predispose la "Prima Squadriglia CB" di base a Taranto. Nel maggio 1942 i sei CB furono riassegnati in forza alla 4ª Flottiglia MAS, e quindi trasportati via treno a Costanza in Romania per prendere parte alle operazioni belliche nel teatro del Mar Nero della seconda guerra mondiale; trasferiti nella base avanzata di Jalta, i CB dovevano contrastare le missioni di rifornimento sovietiche verso la città di Sebastopoli, assediata dalle forze dell'Asse.
I sommergibili evidenziarono una buona capacità nella lotta antisommergibile, affondando tra giugno ed agosto 1942 due sommergibili sovietici, lo Šč-213 di 586 t e lo S-32 di 840 t, con un terzo battello (lo Šč-203) dato per probabilmente affondato. Il battello CB 5 andò perduto il 13 giugno 1942 dopo essere stato colpito nel porto di Jalta da un siluro lanciato da una motosilurante sovietica, mentre dopo la caduta di Sebastopoli nell'agosto 1942 i cinque CB furono trasferiti da Jalta a Costanza dove rimasero fondamentalmente inoperosi. Al momento dell'annuncio dell'armistizio tra Italia e Alleati nel settembre 1943, i cinque CB furono catturati e acquisiti dalla Marina militare romena, anche se sembra che alcuni di essi furono poi restituiti al controllo operativo della Repubblica Sociale Italiana; non più impiegati in azione, i cinque CB furono catturati dai sovietici nell'agosto 1944 al momento della resa della Romania: incorporati nella Voenno-morskoj flot, furono impiegati per prove e test prima di essere radiati e demoliti nel febbraio 1945.
Solo sei battelli della seconda serie (da CB 7 a CB 12) furono completati e consegnati alla Regia Marina prima dell'armistizio, oltre ad altri quattro battelli ancora in corso di collaudo. Cinque dei CB completi passarono alla Marina Cobelligerante Italiana (il CB 7, danneggiato dai tedeschi a Pola il 9 settembre 1943, fu catturato ma non rimesso in servizio), che li impiegò a fianco degli Alleati in funzione di addestramento; tutti passarono in disarmo alla fine della guerra e furono poi avviati alla demolizione nell'agosto 1948.
I battelli da CB 13 a CB 16, impegnati nei collaudi, furono catturati dai tedeschi nel settembre 1943 e quindi assegnati in forza alla Marina Nazionale Repubblicana della RSI; altri otto battelli (da CB 17 a CB 24) furono costruiti dalla Caproni per conto della RSI ed entrarono in forza con la Marina repubblicana, mentre altri due battelli (CB 25 e CB 26) furono consegnati ancora incompleti nell'aprile 1945 e non entrarono mai servizio, finendo demoliti al termine delle ostilità. I battelli da CB 27 a CB 56 furono sorpresi dalla fine delle ostilità in vari stati di avanzamento dei lavori, finendo tutti demoliti nel dopoguerra.
I CB della RSI furono impiegati soprattutto in operazioni di sbarco e recupero informatori dietro le linee nemiche nel settore del mar Adriatico; tutti furono affondati per cause belliche o autoaffondati entro la fine delle ostilità nel maggio 1945, salvo il CB 19 tornato in possesso della Regia Marina e smantellato con i suoi simili nell'agosto 1948. Il CB 20 fu rinvenuto nell'aprile 1945 a Pola dalle truppe jugoslave mentre giaceva in stato di inefficienza: ripristinato e rimesso in servizio con la rinata Marina militare jugoslava come P 901, venne dismesso nel 1950 ed è oggi conservato presso il Museo delle Scienze e delle Tecniche di Zagabria. Un secondo CB (probabilmente l'ex CB 22) è invece conservato presso il Museo Henriquez di Trieste.

Mar Nero 

Le prime sei navi, completate nel 1941, furono trasferite nel Mar Nero su rotaia, dopo che la Germania nazista chiese il supporto navale italiano sul fronte orientale. Partirono il 25 aprile 1942 e raggiunsero il porto rumeno di Costanza il 2 maggio. Formarono la 1ª Squadriglia Sommergibili CB, sotto il comando di Francesco Mimbelli. Combatterono contro la flotta sovietica del Mar Nero, il CB-5 fu affondato a Yalta nel giugno 1942, da aerei sovietici o da una torpediniera. Alla fine del 1942, i restanti cinque sottomarini furono rimontati presso il cantiere navale di Costanza in Romania. Il 26 agosto 1943, il CB-4 silurò e affondò il sottomarino sovietico di classe Shchuka Shch-203. 
Dopo l'armistizio degli Alleati con l'Italia nel settembre 1943, i cinque midget del Mar Nero (CB-1, CB-2, CB-3, CB-4 e CB-6) furono trasferiti alla Marina reale rumena. Furono tutti affondati nel Mar Nero nell'agosto del 1944, dopo il colpo di stato di re Michele. 
Quattro sottomarini del Mar Nero (CB-1, CB-2, CB-3 e CB-4) furono catturati dalle forze sovietiche nell'agosto 1944 e commissionati il 20 ottobre come TM-4, TM-5, TM-6 e TM-7. Furono colpiti il 16 febbraio 1945 e successivamente demoliti. 

Mediterraneo

Le prime sei imbarcazioni furono impiegate senza successo come caccia sottomarini vicino a Napoli e Salerno, prima di essere trasferite nel Mar Nero all'inizio del 1942.  La seconda squadriglia (CB-7, CB-8, CB-9, CB-10, CB -11, CB-12) fu completata poco prima dell'armistizio, nell'agosto 1943. Tutti, tranne il CB-7 (successivamente cannibalizzato per pezzi di ricambio), disertarono passando agli Alleati. CB-13, CB-14, CB-15 e CB-16 furono catturati dai tedeschi, ma tutti tranne il CB-16 furono distrutti dagli attacchi aerei alleati. Il CB-16 fu assegnato alla 10a Flottiglia della Marina Nazionale Repubblicana, la marina della Repubblica Sociale Italiana, ma il suo equipaggio si ammutinò e consegnò l’unità agli inglesi. L'ultimo squadrone ad essere completato ha svolto missioni di pattuglia e ha fatto sbarcare sabotatori. Il CB-17 fu affondato durante un attacco aereo, il CB-18 fu affondato dal suo stesso equipaggio, il CB-19 fu consegnato agli Alleati, il CB-20 fu catturato dai partigiani jugoslavi, il CB-21 fu accidentalmente speronato da un mezzo da sbarco tedesco e il CB-22 fu affondato durante un attacco aereo o affondato dal suo stesso equipaggio. 



Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, You Tube)


 
































1 commento:

  1. Buonasera, leggo con interesse questo articolo, mancante però di una doverosa e storicamente rilevante notizia. Non vi è citato mio nonno Vincenzo Goeta, ingegnere del genio navale, che insieme a Caproni, dette vita al progetto CA e successivamente, coordinandosi con Spinelli, alla realizzazione dei battelli CB. Cfr. Caproni e il mare, Achille Rastrelli. Grazie e saluti, VG.

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