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Il Rheinmetall-Borsig MK 108 è stato un cannoncino automatico ad uso aeronautico calibro 30 mm in dotazione ai velivoli da caccia della Luftwaffe come i Focke-Wulf Ta 152 e Ta 154, l'Heinkel He 219 e i Messerschmitt Bf 109 e Me 262. Il cannone vide un uso diffuso come arma anti-bombardiere durante la seconda metà della guerra, visto per la prima volta nel 1943 nei cacciatorpediniere bombardieri Bf 110G-2 e Bf 109G-6/U4. L'anno successivo quattro MK108 formarono l'armamento principale del velivolo a reazione Me 262. Si poteva trovare su alcune versioni o su supporti opzionali praticamente su ogni altro caccia tedesco dell’epoca.
Sviluppo e impiego
L'arma fu sviluppata privatamente dalla Rheinmetall-Borsig nel 1940 e venne proposta nel 1942 al RLM in seguito alla richiesta del Ministero di un'arma pesante d'aereo in grado di contrastare i bombardieri Alleati che apparivano in massa sui cieli tedeschi.
Venne scelto allo scopo il calibro di 30 mm, giudicato il migliore compromesso peso-prestazioni. La munizione sviluppata si basava sul 20 × 82 mm RB ma opportunamente ingrandita e, per consentire il particolare ciclo di sparo dell'arma (a corto rinculo e detonazione anticipata) aveva un particolare fondello sottodimensionato rispetto al corpo del bossolo. Il nuovo cannone automatico fu denominato MK 108 (Maschinen-Kanone 108, poiché la Luftwaffe classificava "cannoni" le armi di calibro superiore ai 20 mm) e nel 1942 fu sperimentato come arma anti-bombardieri, che proprio allora stavano diventando un flagello per l'aeronautica tedesca.
Si constatò subito che il nuovo cannone era ben appropriato a questo ruolo essendo in grado di abbattere bombardieri come il Boeing B-17 Flying Fortress od il Consolidated B-24 Liberator con solo tre o quattro colpi ed un caccia con un solo colpo, utilizzando munizioni ad alto potenziale. In confronto il pur eccellente MG 151/20 da 20 mm richiedeva in media 25 colpi per abbattere un B-17. Compatto, relativamente leggero e affidabile, non sbilanciava eccessivamente gli apparecchi da caccia e non influiva sulle prestazioni e fu installato rapidamente su quasi tutti i caccia tedeschi a partire dall'estate del 1943, sui modelli Bf 110 G2, Bf 109 G-6 e Fw 190D. In particolare, il caccia bireattore Me 262 Schwalbe montava nel muso ben 4 cannoni MK 108, con i quali poteva spare una raffica di 72 kg di alto esplosivo in un secondo. La caratteristica più apprezzata dell'arma erano certamente i proiettili da 30 mm riempiti di RDX, un potente esplosivo che aveva effetti devastanti, anche contro bersagli terrestri.
Aveva però vari difetti: il MK 108 era più un lancia granate automatico che un vero cannone, relativamente poco preciso (ma non era un problema se il combattimento si svolgeva a corta distanza e contro bersagli in volo rettilineo e in formazione, come i bombardieri), con una cadenza di fuoco troppo lenta, una corta gittata e una velocità del proiettile inferiore a quella del MG 151. Il cannone MK 108 era una superba arma anti-bombardiere, ma pessimo contro i caccia. Gli aerei che lo montavano come arma esclusiva ottennero molte vittorie contro i B-17 e i B-24 ma non riuscirono ad abbattere molti Mustang o Spitfire.
Tecnica
La necessità di avere un'arma che sparasse un proiettile potente e ad alto potere distruttivo portò i tecnici della Rheinmetall-Borsig a sviluppare un'organizzazione meccanica decisamente particolare. Una chiusura geometrica, con otturatori a testa rotante od oscillante, avrebbe comportato lunghe e costose lavorazioni e rischio di inceppamenti; una semplice chiusura a massa (blowback) avrebbe permesso il massimo dell'affidabilità ma avrebbe anche imposto otturatori pesanti e lunghe molle di rinculo. Il cannone doveva essere invece compatto e leggero, oltre che potente e con una buona cadenza di tiro.
Si optò quindi per un funzionamento a corto rinculo di canna con detonazione anticipata del colpo: in questo sistema, la camera di sparo è più lunga del necessario, allo scopo di consentire all'otturatore di entrarvi assieme alla cartuccia, anziché andare in chiusura o in battuta sulla culatta come negli altri sistemi. il fondello del bossolo è più piccolo del corpo, per consentire all'estrattore di agganciarlo e seguire la cartuccia in culatta. Il percussore fa detonare il colpo quando questo sta ancora avanzando nella camera di sparo: l'otturatore e la canna cominciano quindi a rinculare assieme, e l'energia necessaria a vincere la resistenza offerta dal moto in avanti dell'otturatore e a sospingerlo all'indietro consente il tempo sufficiente per le pressioni dei gas di sparo, nella culatta, a scendere a livello di sicurezza. L'otturatore quindi prosegue all'indietro espellendo il bossolo esploso, e comprimendo la molla di recupero; questa ultima, quando l'otturatore ha esaurito la sua corsa retrograda, si ridistende sospingendolo in avanti e il ciclo si ripete.
Il sistema presentava molti importanti vantaggi, soprattutto per un cannone aeronautico: funzionamento sicuro ed affidabile anche con otturatori leggeri, buona cadenza di tiro, ingombri ridotti. Gli svantaggi erano una potenza necessariamente non troppo elevata della carica di lancio e una canna corta, necessaria per una rapida sfuggita dei gas di sparo; tutto ciò si traduceva in bassa velocità iniziale del proiettile e conseguente gittata ridotta, traiettoria piuttosto curva e precisione non esaltante, ma la potenza distruttiva del proiettile da 30 mm caricato con il potentissimo esplosivo RDX compensava largamente questi handicap. Sui velocissimi caccia a reazione Me 262 però, si constatò che la corta gittata utile dell'arma (3-400 m) rendeva difficile disimpegnarsi se i colpi andavano a segno, poiché l'alta velocità dell'aereo dava il rischio di restare coinvolti nella detonazione dei colpi.
Per il MK 108 vennero sviluppate diverse munizioni: perforanti, ad alto esplosivo, incendiarie, e la Minengeschoss, un particolare tipo di proiettile a frammentazione molto efficace contro i bombardieri. La carica esplosiva di RDX era molto potente e un singolo colpo poteva spezzare l'ala di una "Fortezza volante", mentre 4-5 colpi a segno distruggevano invariabilmente anche i più pesanti bombardieri alleati.
Sviluppo
L'arma fu sviluppata come impresa privata dalla società nel 1940 e fu presentata al Reichsluftfahrtministerium (RLM-Ministero dell'Aviazione del Reich) in risposta a un requisito del 1942 per un'arma per aerei pesanti da utilizzare contro i bombardieri pesanti alleati che apparivano sulle regioni controllate dai tedeschi per allora. I test hanno verificato che il cannone automatico era adatto a questo ruolo, richiedendo in media solo quattro colpi con il suo carico RDX da 85 g (in un proiettile da 330 g) e le risultanti munizioni ad alto esplosivo fortemente brillanti, per abbattere un bombardiere pesante come un B-17 Flying Fortress o B-24 Liberator, e bastava un singolo colpo "dirompente" per abbattere un caccia. In confronto, l’altrimenti eccellente MG 151/20 da 20 mm (18 g di HE in un proiettile da 92 g) richiedeva circa 15-20 colpi per abbattere un B-17.
L'MK 108 fu rapidamente messo in produzione e installato su una varietà di aerei da caccia della Luftwaffe. Il suo primo servizio operativo fu nell'estate del 1943 con i caccia-bombardieri Bf 110G-2 e con i Bf 109G-6/U4.
Dettagli di progettazione
Munizioni
Il cannone utilizzava munizioni 30 × 90RB mm appositamente sviluppate: calibro 30 mm, lunghezza della cassa 90 mm, bordo ribassato / ridotto. A differenza della maggior parte degli altri proiettili per armi, che utilizzavano il tradizionale ottone per la cassa, le munizioni dell'MK 108 utilizzavano casse in acciaio. Furono sviluppati diversi tipi di munizioni, da esercitazioni, perforanti, ad alto esplosivo e incendiarie. Durante il funzionamento, tuttavia, venivano utilizzati due tipi principali di munizioni: proiettili incendiari ad alto potenziale esplosivo. Il bossolo era realizzato in acciaio trafilato (allo stesso modo in cui vengono realizzati i bossoli in ottone) invece di essere forgiato e lavorato a macchina come era la pratica consueta per i bossoli dei cannoni.
Ciò produceva un guscio con una parete sottile ma resistente, che quindi aveva una cavità molto più grande in cui racchiudere una carica esplosiva o incendiaria molto più grande di quanto sarebbe stato altrimenti possibile.
Costruzione
Il cannone si rivelò relativamente leggero, efficace, affidabile, compatto e facile da produrre grazie alla sua costruzione semplice: l'80% dell'arma era costituito da parti stampate e il numero di parti mobili venne ridotto al minimo utilizzando l’innesco avanzato. La semplicità della costruzione permise a lavoratori inesperti di realizzare le parti (per lo più donne).
L'MK 108 è stato ottimizzato per un'elevata cadenza di fuoco a scapito delle prestazioni balistiche.
La manutenzione era semplice e le sue dimensioni compatte, il peso ridotto e l'adescamento elettrico lo rendevano ideale per l'installazione sugli aerei.
Il caratteristico suono martellante e l'elevata cadenza di fuoco del cannone gli diedero il soprannome di "martello pneumatico" tra gli equipaggi alleati, che ne temevano il potere distruttivo.
Meccanismo
Normalmente, i meccanismi a gas o a rinculo vengono utilizzati nelle armi automatiche di calibro da fucile e più grandi perché la pressione della camera in tali armi è molto elevata. Pertanto, se viene utilizzato un semplice sistema di contraccolpo (dove non c'è un bloccaggio positivo tra l'otturatore e la canna), l'otturatore potrebbe riavvolgersi e aprire la culatta mentre la pressione della camera è ancora elevata, causando danni all'arma e spaccature dei bossoli (vedi contraccolpo articolo per ulteriori informazioni). Per evitare ciò, le semplici pistole scarrellanti devono utilizzare cartucce a bassa potenza o un otturatore molto pesante.
In un design Advanced Primer Ignition Blowback come l'MK 108, il movimento in avanti dell'otturatore viene utilizzato al posto di un meccanismo di bloccaggio per prevenire questa apertura prematura. Quando il 108 è pronto a sparare, l'otturatore e la molla principale vengono trattenuti nella parte posteriore dell'arma, con la molla sottoposta a notevole tensione. Quando si preme il grilletto, vengono rilasciati e sparano in avanti ad alta velocità. L'otturatore prende una cartuccia e la camera, ma invece di fermarsi contro la faccia della culatta, segue il bossolo per una piccola distanza nella camera, che ovviamente in queste armi è appositamente più lunga per adattarsi a questa manovra. Viene utilizzato anche un bossolo con bordo ribassato, in modo che l'artiglio dell'estrattore possa agganciarsi al bordo e rimanere comunque all'interno della camera.
L'accensione dell'innesco era temporizzata in modo che l'otturatore si muova ancora in avanti quando il propellente viene acceso. I gas in espansione del colpo sparato fermavano il movimento in avanti dell'otturatore, quindi ne invertivano il movimento. La caratteristica chiave del sistema APIB era che, poiché la resistenza dovuta al peso dell'otturatore e della molla era integrata dal notevole slancio in avanti dell'otturatore, i gas propellenti erano contenuti nella canna per microsecondi critici e il proiettile aveva tempo di lasciare la volata, consentendo al gas di fuoriuscire in avanti e riducendo la pressione della camera a un livello di sicurezza prima che l'otturatore e il bossolo emergessero dall'estremità opposta. Una volta emerse, l'arma funzionava come le altre armi automatiche, con un'eccezione significativa: invece di semplicemente espellere il bossolo esaurito, il 108 lo reinseriva nell'anello vuoto della cintura delle munizioni. Il pesante otturatore proseguiva indietro, comprimendo la molla principale. Quando la molla era completamente compressa ricominciava ad espandersi in avanti, invertendo il moto dell'otturatore e ricominciando il ciclo. Questa sequenza veniva ripetuta fino al rilascio del grilletto o all'esaurimento delle munizioni.
Il design APIB rendeva pratico l'uso di munizioni molto più potenti rispetto al semplice funzionamento a contraccolpo, ma la lunghezza e la velocità del movimento dell'otturatore all'interno della camera erano limitate dalle sollecitazioni esercitate sul bossolo dal movimento di scorrimento, che avviene in condizioni di elevata pressione del gas. Per mantenerli entro i limiti, l'otturatore doveva essere pesante per assorbire la pressione, oppure la canna doveva essere corta per limitare la durata dell'alta pressione all'interno della canna. Il compromesso operativo era che un otturatore pesante riduceva la cadenza di fuoco mentre una canna corta riduceva le prestazioni balistiche. I progettisti dell'MK 108 optarono per un'elevata cadenza di fuoco e quindi utilizzarono un otturatore relativamente leggero, accettando prestazioni balistiche ridotte a causa della corrispondente necessità di una canna corta. Di conseguenza, l'MK 108 aveva una velocità iniziale di soli 540 m/s, rispetto al ca. 800 m/s per l' MG 151/20.
Un'altra caratteristica significativa era che, nel sistema APIB, il ciclo inizia con l'otturatore aperto, il che impedisce a un cannone automatico che utilizza il principio APIB di essere sincronizzato accuratamente con l'elica di un aereo.
Utilizzo operativo
L'MK 108 vide un uso diffuso tra i combattenti incaricati di abbattere i bombardieri nemici. Alcuni degli aerei che schieravano, o intendevano essere armati, con l'MK 108 erano Messerschmitt Bf 109, Messerschmitt Bf 110, Messerschmitt Me 163, Messerschmitt Me 262, Focke-Wulf Fw 190, Focke-Wulf Ta 152, Focke-Wulf Ta 154, Heinkel He 162, Heinkel He 219, Horten Ho 229 e Junkers Ju 388.
L'MK 108 venne montato anche sui caccia notturni in un'installazione insolita, chiamata "Schräge Musik" (letteralmente "musica imbarazzante" o "musica obliqua"). In questa configurazione, i cannoni erano montati nella fusoliera, puntati verso l'alto e leggermente in avanti con un angolo obliquo (da 18 a 30 gradi), a seconda dell'attrezzatura e dell'aereo. Ciò consentiva ai caccia notturni di attaccare i bombardieri, spesso senza essere scoperti, avvicinandosi da sotto all'aereo nemico: molti bombardieri pesanti britannici non avevano né armi sulla fusoliera ventrale né finestre per la visione. Questa installazione fu così efficace che la scoperta e la notizia della sua adozione furono molto più lente del solito nel raggiungere le forze britanniche di bombardamento notturno, poiché raramente c'erano sopravvissuti agli attacchi che denunciavano la nuova minaccia. Questo sistema è stato montato su alcune versioni dell'He 219 Uhu, dei caccia notturni Bf 110 ultimo modello, degli Junkers Ju 88 e 388 e del modello Dornier Do 217N. Fu anche montato più raramente sul (prototipo) Focke-Wulf Ta 154 e Fw 189 insieme al previsto caccia notturno a due posti Me 262B-2. In quest'ultimo caso questo ha prodotto un caccia a reazione con sei cannoni MK108 - con l'equipaggiamento del radar FuG 218 progettato in serie, prodotto in serie, per la banda media VHF.
Disegni correlati
Il meccanismo MK 108 è stato ampliato nel cannone MK 112, utilizzando una cartuccia 55 × 175RB. L'MK 112 doveva essere montato in coppia sul muso dei caccia Me 262, con 25 colpi per cannone, e anche sul muso dei modelli successivi dell'Arado Ar 234 per il servizio di caccia notturno. Erano in fase di sviluppo anche i supporti sotto-ala per il caccia pesante bimotore e ad alta velocità Dornier Do 335. L’arma non fu terminata in tempo per assistere alle operazioni nella seconda guerra mondiale. Furono costruiti solo 15 prototipi; di questi 10 sono stati consegnati per test e 5 sono stati trattenuti in fabbrica per miglioramenti sulla base dei feedback attesi. Delle dieci armi consegnate per i test, sette erano di un modello precedente, pesavano 300 kg (660 lb), e tre erano più leggere con 275 kg (606 lb): entrambe erano significativamente più leggere del calibro leggermente più piccolo, 50 mm. Cannone Bordkanone serie BK 5 armato da 21 colpi, a sua volta del peso di circa 540 kg (1.190 libbre). Si supponeva che il proiettile dell'MK 112 pesasse 1,5 kg (3,3 libbre); di questi, 420 g (15 once) erano riservati all'esplosivo. Gli Stati Uniti catturarono alcuni di questi prototipi e le conoscenze raccolte da essi furono incorporate nel cannone automatico sperimentale statunitense T78 da 57 mm, ma neanche questo vide la produzione.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero,
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà:
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai!
Nulla di più errato.
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti
sono i primi assertori della "PACE".
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori:
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non,
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, You Tube)
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