giovedì 21 dicembre 2023

Marina Militare italiana: in data 19 dicembre 2023, a Riva Trigoso si è tenuta la cerimonia di taglio della prima lamiera della nuova Nave Idro-Oceanografica Maggiore (NIOM).





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In data 19 dicembre 2023, a Riva Trigoso si è tenuta la cerimonia di taglio della prima lamiera della nuova Nave Idro-Oceanografica Maggiore (NIOM) della Marina Militare. 
La nave idrografica sarà lunga 110 m, con un dislocamento a pieno carico di circa 6.000 t e verrà impiegata in attività di mappatura e monitoraggio scientifico, nonché nel supporto alle iniziative dell’Istituto Idrografico della Marina; prenderà il posto del MAGNAGHI dopo quasi 50 anni di onorato servizio. 
Erano presenti alla bella cerimonia il Direttore Generale della Divisione Navi Militari di Fincantieri, il Direttore dell’Istituto Idrografico della Marina e il Direttore degli Armamenti Navali, Amm. Isp. Capo Giuseppe Abbamonte. 
La realizzazione della NIOM verrà interamente curata dal cantiere integrato Fincantieri di Riva Trigoso-Muggiano. 

Il varo della nuova unità della Marina Militare italiana è previsto per il mese di settembre 2025; la consegna è prevista per il 2026.  


Il 22 dicembre 2022, nell’ambito di un bando comunitario per il settore della Difesa e Sicurezza, Fincantieri ha firmato con il Segretariato Generale della Difesa e Direzione Nazionale degli Armamenti – Direzione degli Armamenti Navali (NAVARM), il contratto per la realizzazione di una nuova unità Navale Idro-Oceanografica Maggiore (N.I.O.M.) destinata all’Istituto Idrografico della Marina, con consegna prevista nel 2026 presso il cantiere integrato di Riva Trigoso-Muggiano.
Il contratto ha un valore complessivo di circa 280 milioni di euro e comprende anche i servizi di supporto logistico integrato e di temporary support per la durata di sei anni più quattro in opzione.
Si avvia così il rinnovamento delle unità navali del servizio idrografico della Marina. Tale programma è parte di un progetto innovativo, di respiro europeo, che coinvolge il Ministero della Difesa e nel cui ambito è stato raggiunto un accordo di finanziamento tra la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).
Pierroberto Folgiero, Amministratore delegato di Fincantieri, ha commentato: “Siamo fieri che il primato tecnologico di Fincantieri si affermi ancora una volta in un ambito come quello scientifico, che richiede capacità specialistiche peculiari. L’unità, infatti, dovrà essere in grado di operare garantendo elevate performance in ogni condizione meteo marina. Questo richiederà l’integrazione di molti sistemi complessi, capacità distintiva di un Gruppo come il nostro, che non solo realizza piattaforme all’avanguardia come le navi militari ma può contare sulla sinergia tra mondo naval e mondo offshore nello sviluppo di sistemi di controllo avanzati”.
L’unità è stata concepita con la massima attenzione verso gli aspetti green. Tra le sue principali caratteristiche si annoverano le tecnologie per il contenimento delle emissioni, una propulsione diesel-elettrica per ottimizzare consumi, forme di carena funzionali alla riduzione della resistenza all’avanzamento e l’utilizzo di materiali environment-friendly. In ambito di sostenibilità anche il processo produttivo partecipa all’impegno costante dell’azienda nel presidio dei sistemi di gestione ambientale, testimoniato dalla conformità alla norma internazionale ISO 14001 del cantiere integrato di Riva Trigoso-Muggiano, nonché da tutti gli altri i siti italiani del Gruppo.
Ulteriore key driver della nave sarà il tema di Health&Safety, volto alla sicurezza di tutto il personale che esercirà la nave durante la vita operativa. Fincantieri ha tenuto un approccio proattivo volto a identificare, anche in cooperazione con un parco fornitori di primo livello, le migliori soluzioni tecniche per soddisfare a pieno i requisiti operativi del cliente.
 
Fincantieri ha consegnato nel 2018 all’Institute of Marine Research (IMR), l’ente di ricerca oceanografica e ittica del governo norvegese, “Kronprins Haakon”, nave rompighiaccio oceanografica destinata a operare nelle acque polari. Il Gruppo, inoltre, nel 2021 ha curato un refitting d’eccezione sull’unità “Laura Bassi”, l’unica nave rompighiaccio oceanografica da ricerca italiana, di proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale.

L’Istituto Idrografico della Marina è l’Organo Cartografico dello Stato designato alla produzione della documentazione nautica ufficiale nazionale.

La conoscenza degli spazi marittimi e la sicurezza delle vie di navigazione sono un elemento vitale per la crescita e la prosperità economica dell’Italia e dell’Europa. In un tale contesto, il mantenimento di una moderna capacità idro-oceanografica d’altura assume una valenza strategica per il Paese sia in ambito nazionale che internazionale.
Il progetto nasce, quindi, dall’esigenza di assicurare senza soluzione di continuità l’assolvimento dei compiti istituzionali afferenti al “Servizio Idrografico” nazionale attribuiti alla Marina Militare, mediante l’acquisizione di una nuova Nave Idro-Oceanografica Maggiore (NIOM) destinata a sostituire Nave MAGNAGHI, ormai giunta al termine della sua vita operativa.
La nuova Unità, oltre ad adempiere i compiti d’istituto della Difesa afferenti alle potenziali problematiche connesse all’aggiornamento della cartografia nautica e, conseguentemente, alla sicurezza della navigazione, dovrà anche essere in grado di operare in supporto sia della comunità scientifica nazionale, per quanto attiene alle attività degli Enti di Ricerca e delle Università, sia dell’International Hydrographic Organization (IHO), nell’ambito dell’ampio panorama della cooperazione internazionale. In tale ottica, il rinnovamento della capacità idro-oceanografica è un aspetto fondamentale per il Paese, sia per le sue finalità più propriamente militari, che per l’impulso che fornirebbe alla comunità scientifica nazionale che vedrebbe così accrescere le proprie capacità di ricerca e esplorazione  in nuove regioni del mondo, quale quella artica verso la quale è evidente la crescente attenzione da parte della comunità internazionale per il potenziale sfruttamento ecosostenibile delle risorse (energetiche, minerarie ed idriche) e la possibile apertura di nuove rotte commerciali.
Questo rinnovamento permetterà all’Italia di mantenere e consolidare il ruolo preminente riferimento nei consessi internazionali, promuovendo e rafforzando cooperazioni multinazionali o bilaterali in un settore specialistico di crescente visibilità e valenza su scala globale come quello del monitoraggio e della ricerca nel dominio marino.
L’unità sarà realizzata in accordo ai più moderni criteri di modularità e flessibilità in modo tale da potersi riconfigurare di volta in volta, a seconda della missione assegnata. Il generoso ponte di lavoro è idoneo ad ospitare le varie attrezzature scientifiche mentre le sistemazioni di bordo consentono (laboratori secchi ed umidi, carotatore, sistemi per la messa amare e recupero dei mezzi subacquei e sensori) di effettuare tutte le attività di prelievo ed analisi-valutazione dell’ambiente marino oggetto di esplorazione.
L’unità è progettata per operare in condizioni climatiche artiche non estreme con temperature medie sino a -20°C.
Attualmente è stato definito il requisito capacitivo sulla base del quale sono stati effettuati gli studi preliminari che hanno portato alla definizione di una configurazione di massima di seguito riportata.
La configurazione della piattaforma è tuttavia suscettibile di modifiche nel corso della progettazione esecutiva che verrà eseguita dal Cantiere nell’ambito del contratto di acquisizione della nave.

La NIOM rappresenta un notevole balzo in avanti per le capacità di proiezione dell’Italia nel campo della ricerca scientifica nei contesti più complessi del mondo. 

L’Unità, infatti, consentirà alla Marina Militare di andare a sostituire alcune delle navi in esercizio che fanno parte del “Servizio Idrografico” nazionale. Tra le attività oggi in essere delle unità della MM, la produzione e dell’aggiornamento della documentazione cartografica nautica ufficiale. Ma la NIOM avrà anche un carattere decisamente più ampio, garantendo un efficace supporto alla comunità scientifica internazionale, sia nel Mediterraneo sia nell’Artico, grazie alle sue future capacità dual-use.
Con una lunghezza di circa 110 m e larghezza di circa 19 metri, la NIOM sarà dotata di un sistema di posizionamento dinamico e di un sistema di propulsione integrato completamente elettrico, caratterizzato da basse emissioni in atmosfera, in modo da consentire la navigazione anche in aree di interesse protette o soggette a particolari restrizioni. Impianti e attrezzature scientifiche permetteranno di operare in climi con temperature medie sino a -20°C, eseguire rilievi batimetrici, topografici e geodetici, acquisire dati idro-oceanografici e geofisici marini e meteorologici, oltre che effettuare rilievi di anomalie magnetiche e condurre attività a supporto di operazioni di Rapid Enviromental Assessment (REA). A bordo verrà ospitato anche un veicolo subacqueo autonomo tipo Autonomous Underwater Vehicle (AUV), equipaggiato con sensori idro-oceanografici e predisposto all’imbarco di moduli containerizzati per garantire la massima



Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, RID, Marina.difesa, Shipmag, Wikipedia, You Tube)



















 

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