domenica 18 novembre 2018

LA GESTIONE VIRTUALE DI UNA NAVE: il sistema di comando e controllo



La denominazione “S.A.D.O.C.” del primo sistema di comando e controllo della MARINA MILITARE ITALIANA, fu ripreso pari pari dalla genealogia biblica: "Sadoc"

1. Figlio di Aitub (2), padre di Aimaas (1) e nonno di Azaria (5); era il (sommo) sacerdote sotto Davide. Il re gli ordinò di rimanere a Gerusalemme durante la ribellione di Absalom (1) per informarlo delle azioni di Absalom. Voleva che Salomone fosse il re dopo Davide invece di Adonia, e in seguito lo unse come re. Salomone lo mise al posto di Abiatar. I suoi discendenti esercitarono il sommo sacerdozio 2Sam 8:17; 2Sam 15:24-36; 17:15-16; 18:19,22,27; 19:11; 20:25; 1Re 1:8,26,32-40,44-45; 2:35; 4:2,4; 1Cr 6:8-9; 1Cr 6:52-53; 15:11; 16:39; 18:16; 24:3,6,31; 27:17; 29:22; 2Cr 31:10; Ez 40:46; 43:19; 44:15; 48:11. Sadoc è probabilmente il Levita, un giovane forte e valoroso, che si recò da Davide per farlo re 1Cr 12:29.

2. Figlio di Aitub (3) e padre di Sallum (3) nella discendenza dei sommi sacerdoti 1Cr 6:12; Esd 7:2.

3. Padre di Ierusa e nonno del re Iotam (2) 2Re 15:33; 2Cr 27:1.

4. Figlio di Meraiot (2) e padre di Mesullam (7) 1Cr 9:11; Ne 11:11.

5. Un figlio di Baana (6) che lavorò alle riparazioni delle mura di Gerusalemme Ne 3:4.

6. Un figlio di Immer (1) che lavorò alle riparazioni delle mura di Gerusalemme Ne 3:29.

6. Uno scriba a cui Neemia (2) affidò la sorveglianza dei magazzini; possibilmente lo stesso di (5) o (6) Ne 13:13.

7. Un capo del popolo che sigillò il patto con Neemia (2); possibilmente lo stesso di (5), (6) o (7) Ne 10:21.

8. Figlio di Azor e padre di Achim nella genealogia di Gesù Mt 1:14.


Cinquanta anni fa, nel 1968, nasceva a Roma il "centro di programmazione e addestramento ai Sistemi Automatici di Direzione delle Operazioni di Combattimento della Marina Militare" (MARICENSADOC), con il compito di sovraintendere lo sviluppo del primo sistema di comando e controllo navale italiano e di curare l'addestramento dei futuri operatori, fornendo inizialmente soltanto supporto all'industria privata.

Nel 1970, una volta riconosciuta l'esigenza di disporre di un proprio centro per lo sviluppo del software operativo e per gli studi concernenti l'architettura dei sistemi SADOC, MARICENSADOC venne trasferito a Taranto, all'interno del comprensorio del Centro di Addestramento Aeronavale, assumendo l'attuale denominazione di MARICENPROG,  Centro di Programmazione della Marina Militare.

L'importanza della sua storia e della sua attività sono state sottolineate qualche tempo fa, durante la cerimonia del 50° anniversario dalla fondazione. Presieduta dal Comandante in Capo della Squadra Navale e presenziata dal Prefetto della città di Taranto, da rappresentanti delle istituzioni cittadine, delle società che collaborano con la Marina Militare nello sviluppo, progettazione e manutenzione dei programmi operativi per i sistemi di comando e controllo delle unità navali e da un folto gruppo di ex direttori del centro, la breve ma significativa cerimonia riassunse i risultati raggiunti dal centro nello sviluppo e nel supporto al software operativo delle unità della Squadra Navale e di illustrarne le attività future.

Il Centro è alle dipendenze gerarchiche del Comando C4S (Comando, Controllo, Computer, Comunicazioni e Sicurezza) della Squadra Navale, attualmente opera nell'aggiornamento ed adeguamento dei sistemi di comando e controllo di terza generazione (SADOC 3) che equipaggiano le unità della classe FREMM e nella realizzazione del nuovo sistema (SADOC 4) destinato ad equipaggiare le unità di nuova costruzione. 

Il Centro fornisce inoltre l'expertise per la partecipazione a gruppi di lavoro Internazionali/Nato inerenti l'interoperabilità e lo sviluppo dei sistemi automatizzati di Comando e Controllo imbarcati nonché il concorso all'addestramento del personale tecnico addetto alla condotta e manutenzione dei sistemi SADOC imbarcati.

Inoltre, MARICENPROG partecipa allo sviluppo e produzione, sulla base dei requisiti operativi stabiliti dallo Stato Maggiore e su input della Brigata Marina San Marco, dei software dei programmi operativi necessari alla "digitalizzazione del campo di battaglia", nell'ambito del progetto interforze "Forza NEC".

50 anni fa la creazione del centro significò un salto di qualità per la Marina, che iniziò a dotarsi di un sistema operativo interamente nazionale sviluppato qui, il valore aggiunto fu lo spostamento a Taranto, vicino alle navi e agli operatori e all'interno del comprensorio di MARICENTADD, dove si formava il personale all'uso dei sistemi: una scelta efficace che permise di unire le competenze dei tecnici sviluppatori alle esperienze del personale che impiegava i sistemi a bordo. 

Il sistema di comando e controllo denominato “SADOC 1”
  • il SADOC (Sistema Automatizzatico Direzione Operazioni di Combattimento) fu realizzato prendendo a modello il NTDS americano (che ne incentivò la proliferazione tra gli alleati: programma BLUSHIPS)
  • utilizzava un elaboratore americano CP642B e displays SYA-4
  • venne installato su
  • incrociatore Caio Duilio (dal 1965)
  • incrociatore Andrea Doria (dal 1965)
  • incrociatore Vittorio Veneto (dal 1970).

SADOC 2 (o IPN-10)

- aggiunse un secondo computer al sistema, poi sostituiti con computers italiani CDG-3032 (CP-7010), una console orizzontale per 3 operatori (MHC-22) con monitor da 22", disponeva di nuove console SVC-16 con display da 16";

- venne installato su:

2 caccia Impavido (negli anni 1976/1977)

4 fregate Lupo (dal 1978) con:

- 2 console multifunzionali orizzontali a 3 posti (MHC)

- 4 console multifunzionali verticali per singolo operatore (MFC)

- 1 console dedicata per il sonar

- 1 console dedicata per la Guerra Elettronica 

- 1 console dedicata per il Teseo

- 1 console dedicata per il Sea Sparrow

- 3 console dedicata per le artiglierie di bordo (in locali diversi dalla COC)

4 fregate Soldati (dal 1995) con:

- prive di Link11

- 2 console multifunzionali orizzontali a 3 posti (MHC)

- 4 console multifunzionali verticali per singolo operatore (MFC)

- 1 console dedicata per la Guerra Elettronica 

- 1 console dedicata per il Teseo

- 3 console dedicata per le artiglierie di bordo (in locali diversi dalla COC)

8 fregate Maestrale (dagli anni '80) con:

- 2 console multifunzionali orizzontali a 3 posti (MHC)

- 4 console multifunzionali verticali per singolo operatore (MFC)

- 1 console dedicata per il sonar

- 1 console dedicata per la Guerra Elettronica 

- 1 console dedicata per il Teseo

- 3 console dedicata per le artiglierie di bordo (in locali diversi dalla COC)

4 fregate Maestrale aggiornate (primi anni '10) con SADOC 3 federato:

- tecnologia FDDI (Fiber Data Distribution Interface) - Token Ring 

- Sbarco delle console orizzontali MHC e sostituzione console SVC con:

- 10 consolle multifunzionali verticali per singolo operatore (MFC) MAGICS II CTI, con processori Intel potenziati, ma con bus VME, s.o. Linux

- 1 console dedicata per il Teseo

- 3 console dedicate per le artiglierie di bordo

- 2 console CSS Command Support System)

- 2 LSD (Large Screen Dispaly)

- Selex M-DLP (Link 11, Link 16, Link 22)

SADOC 2 federato (IPN-20)

- utilizzava un computer NDC-160E o CP-7020 in ogni console ed un collegamento in fibra ottica da 10 Mb/s

- le console disponevano anche di un secondo display alfanumerico da 7"

- venne installato su:

portaeromobili Garibaldi (nel 1987), con:

- 2 consolle multifunzionali orizzontali a 3 posti (MHC)

- 10 consolle multifunzionali verticali per singolo operatore (MFC)

- 1 console dedicata per il sonar

- 1 console dedicata per la Guerra Elettronica 

- 1 console dedicata per il Teseo

- 3 console dedicate per le artiglierie di bordo (in locali diversi dalla COC)

- capace di gestire fino a 200 tracce, con capacità di interscambio in Link 1 (NADGE), 11, 14 e 16 (questo solo dal 2003)

- dal 2008 equipaggiato con Selex M-DLP (Link 11, Link 16, Link 22)

2 caccia Audace (nel 1989) con:

- 2 consolle multifunzionali orizzontali a 3 posti (MHC)

- 10 consolle multifunzionali verticali per singolo operatore (MFC)

- 1 console dedicata per il sonar

- 1 console dedicata per la Guerra Elettronica 

- 1 console dedicata per il Teseo

- 3 console dedicate per le artiglierie di bordo (in locali diversi dalla COC)

(gli Audace erano entrati in servizio con il SADOC-1)

2 caccia De la Penne (nel 1992) con:

- 2 consolle multifunzionali orizzontali a 3 posti (MHC)

- 10 consolle multifunzionali verticali per singolo operatore (MFC)

- 1 console dedicata per il sonar

- 1 console dedicata per la Guerra Elettronica 

- 1 console dedicata per il Teseo

- 3 console dedicate per le artiglierie di bordo (in locali diversi dalla COC)

Aggiornati con il SADOC (3) federato (nei primi anni '10) con:

- tecnologia FDDI (Fiber Data Distribution Interface) - Token Ring 

- lo sbarco delle console orizzontali MHC e sostituzione console SVC con:

- 16 consolle multifunzionali verticali per singolo operatore (MFC) MAGICS II CTI, con processori Intel potenziati, ma con bus VME, s.o. Linux

- 1 console dedicata per il Teseo

- 3 console dedicate per le artiglierie di bordo

- 2 console CSS Command Support System)

- 2 LSD (Large Screen Dispaly)

- almeno dal 2010 equipaggiati con Selex M-DLP (Link 11, Link 16, Link 22)

8 corvette Minerva con:

- sistema configurato con un computer NDC/160E

- 1 console orizzontale per 3 operatori MHC-22

- 2 console multifunzione verticale per singolo operatore SVC-16

1 nave anfibia San Giorgio con:

- 2 consolle multifunzionali orizzontali a 3 posti (MHC)

- 4 consolle multifunzionali verticali per singolo operatore (MFC)

- anche qui completo di Link 11

1 AOR Etna con:

- dovrebbe, ma non è certo, disporre di un CMS SADOC 2

- almeno dal 2008 Selex M-DLP (Link 11, Link 16, Link 22)

SADOC (3) (IPN-3)

federato e totalmente distribuito

- sviluppato a partire dal 1984

- utilizza console MAGICS (poi MAGICS II) con doppio display da 19" e computers MARA con processori, prima Intel poi PowerPC,

- installato su:

4 pattugliatori Comandanti (anno 2004) con:

- tecnologia FDDI (Fiber Data Distribution Interface) - Token Ring 

- 3 console multifunzionali verticali (MHC) MAGICS II CTI con doppio display da 19"

- almeno dal 2015 equipaggiati con Selex M-DLP (Link 11, Link 16, Link 22)

portaerei Cavour (anno 2008) con:

- tecnologia FDDI (Fiber Data Distribution Interface) - Token Ring

dal 2014

- CMS derivato dal sistema dei Doria (e Comandanti) ma realizzato da ditte italiane con aggiunta di funzioni specifiche per la portaerei e il comando CJTF

- modulo software per lo Strales importati dopo lo sviluppo per il CMS delle FREMM

- 32 consoles MFC a 2 display 20" in orizzontale, processore Intel Pentium 4/Xenon, s.o. Linux, rete in fibra ottica

- 1 console MFC in plancia

- 10 Tactical Computers

- per le operazioni di comando e controllo vi è un altro locale con 20 schermi di grandi dimensioni del tipo LSD e predisposizione per 212 consolle, di cui 72 installate che permettono di lavorare con il sistema C4I MCCIS della Northrop Grumman

- sistema di comunicazioni integrate Selex sulle varie frequenze ,anche satellitari civili e militari, sistemi a TV a circuito chiuso, sistemi radio wireless con standard Tetra

- Selex M-DLP (Link 11, Link 16, Link 22)

2 caccia Doria (anno 2008) con:

- tecnologia FDDI (Fiber Data Distribution Interface) - Token Ring

- s.o. basato su Linux con linguaggio di programmazione C++

- CMS in gran parte derivato dal SENIT-8 francese (utilizzato anche sulla CdG)

- multilink Link 11, Link 16 e, poi, Link 22

- integrazione del CSS (Command Support System), sistema nazionale Leonardo

- modulo software per lo Strales importati dallo sviluppo del CMS delle FREMM

- modulo software per il planning del Teseo Mk-2 Block IVA, importati dallo sviluppo del CMS delle FREMM

- consoles MFC a 2 display 20" in orizzontale, processore Intel Pentium 4/Xenon, s.o. Linux, rete in rame

- 24 console multifunzionali verticali per un operatore (19 in COC, 3 nella centrale di emergenza, 1 in plancia e 1 per la pianificazione del Comando complesso)

- 10 Tactical Computers

- 2 LSD (Large Screen Display)

- 1 server SDD (Secondary Data Display)

- 15 terminali SDD

- 2 Server CSS (Command Support System)

- 8 consoles CSS (Command Support System), di cui 4 in sala pianificazione, 3 in COC e 1 in sala volo

10 fregate FREMM, con

- tecnologia Gb Ethernet - a stella

- CMS Athena ad architettura federata, sviluppato completamente in Italia

- modulo TEWA che già dispone del modulo di controllo dei nuovi cannoni acustici LRAD della SITEP

- dalla 7^ e 8^ FREMM il TEWA controllerà anche le KBA 25/80 mm remotizzate (funzione che sarà poi refittata sulle altre FREMM)

- multilink 2 x Link 11, Link 16, Link 22, Link 16 satellitare

- 21 console multifunzionali verticali per un operatore munite, per la prima volta, di 3 monitors (17 in COC, 2 nella centrale di emergenza, 1 in plancia e 1 per la pianificazione del Comando complesso)

(- console dedicata per il Teseo: non si capisce se già conteggiata nelle 21)

- 11 Tactical Computers

- 2 LSD (Large Screen Display)

- 1 server SDD (Secondary Data Display)

- 11 terminali SDD

- 2 Server CSS (Command Support System) integrato nella nuova evoluzione del MCCIS

- 4 consoles CSS (Command Support System), di cui 4 in sala pianificazione, 3 in COC e 1 in sala volo

SADOC Mk4

- CMS federato ad architettura aperta, sviluppato completamente in Italia

7 PPA

di cui 2 PPA Full

- 24 (o 28?) MFC

- 2 LSD (Large Screen Display)

- 2 Tactis digital tables

- 1 commander digital chair

di cui 3 PPA Light plus

- 20 MFC (FFBMW per altri 8 o 4 ? )

- 2 LSD (Large Screen Display)

- 2 Tactis digital tables

- 1 commander digital chair

di cui 2 PPA Light

- 20 MFC (FFBMW per altri 8 o 4 ?)

- 2 LSD (Large Screen Display)

- 2 Tactis digital tables

- 1 commander digital chair

1 LHD Trieste

- CMS SADOC Mk4

- dati ancora non disponibili

1 LSS Vulcano

CMS SADOC Mk4.

Attualmente la società italiana Leonardo attraverso la sua Divisione Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale è responsabile della progettazione e integrazione dei più avanzati Sistemi di Combattimento Navali installati a bordo di qualsiasi tipologia di nave, dalle più piccole imbarcazioni combattenti alle portaerei, cacciamine e sottomarini. I nostri sistemi forniscono soluzioni totali in grado di soddisfare i differenti bisogni delle Marine Militari del mondo lungo tutto il ciclo di vita della Nave da Guerra.    

Oggi giorno le moderne Marine Militari devono competere con scenari di missione in continua evoluzione che comprendono operazioni per la difesa della pace, pattugliamento, anti-pirateria, sorveglianza di zone economiche esclusive, protezione delle piattaforme petrolifere e attività di ricerca e soccorso. Per far fronte a queste richieste la Divisione Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale ha sviluppato sistemi navali e sensori con tecnologia all’avanguardia capaci di grande flessibilità e modularità operativa. La società ha conquistato un prestigio internazionale con una flotta presente in tutto il mondo grazie alla realizzazione di soluzioni navali di alto livello progettate insieme con e per il nostro cliente principale, la Marina Militare Italiana.

L’offerta navale si adatta facilmente ad una domanda estremamente differenziata grazie all’ampia gamma di soluzioni e ad una vasta esperienza che va dall’abilità d’integrare comunicazioni navali, sistemi di navigazione, sensori radar, sistemi radar di controllo del tiro ed elettrottici, così come UAV, cannoni di diverso calibro, missili, torpedo, suite sonar e di guerra elettronica appartenenti al portafoglio prodotti Leonardo oppure provenienti da fornitori differenti.

L’esperienza nell’integrazione di sistemi di combattimento navali ci permette di svolgere un ruolo chiave nella prima definizione delle richieste del cliente, traducendo i requisiti in specifiche per la realizzazione di sistemi di gestione come l’ATHENA, sotto-sistemi d’arma e di controllo del tiro ed equipaggiamento di comprovata capacità in scenario operativo.  

I nostri sistemi di combattimento rete-centrici permettono la cooperazione tra piattaforme navali, aeree e sottomarine, sotto la supervisione di centri operativi a terra. La rete di comunicazioni che permette l’interoperabilità integra diverse bande come L, H, V e UHF così come bande militari SATCOM e civili.

Leonardo ha abbracciato una strategia di alto livello nell’assicurare progressi continui nelle nostre aree tecnologiche chiave. Questo processo, sostenuto da un’attività costante nei nostri laboratori dedicati a specifiche aree di ricerca applicata, promuove l’effettiva integrazione di componenti innovative all’interno del nostro portafoglio di capacità esistenti. Un elemento chiave di questa strategia è la progettazione e lo sviluppo delle più avanzate tecnologie radar della famiglia multifunzionale dei KRONOS, in configurazione a faccia fissa e rotante – nelle bande di frequenza X, C e L, basate su tecnologia Leonardo GaAs e GaN.

Più di 100 navi da guerra equipaggiate per 40 Marine in tutto il mondo.

Leonardo è fornitore internazionale del Sistema di Gestione del Combattimento ATHENA (in Nord Europa, Nord Africa, Medio Oriente).

Più di 200 Sistemi di Controllo del Tiro e di Radar di tracciamento sono al momento in servizio a bordo di navi da guerra della Marina Italiana così come di Marine straniere (Europa, America, Nord Africa, Medio Oriente, estremo oriente).

La Divisione Elettronica per la Difesa terrestre e navale di Leonardo ha un decennio d’esperienza nella fornitura di sistemi di trasmissione dati cifrati M-DLP per i principali programmi nazionali e NATO, per la partecipazione ad esercitazioni di interoperabilità, affidabilità di sistema e flessibilità, con ampio raggio di configurazioni e disponibilità di sistemi complementari.

LA GESTIONE VIRTUALE DI UNA NAVE

La realtà virtuale prende forma per la prima volta in un curioso prototipo dal nome suggestivo: Sensorama.  Ideato nel 1957 per il cinema da Morton Heilig, il Sensorama era un affascinante macchinario in grado di riprodurre immagini stereo in 3D, vibrazioni, vento, sensazione tattile di movimento e persino dotata di un sistema per riprodurre i profumi, in modo da sollecitare anche la sensibilità olfattiva.

Sono passati sessant’anni dai primi tentativi di sperimentazione della cosiddetta “realtà virtuale” e oggi questa tecnologia è entrata nelle nostre vite e, soprattutto, nei nostri ambienti di lavoro, consentendoci di immergersi completamente in un ambiente tridimensionale, di interagire ed esplorarlo, come se ci si trovasse al suo interno.

Sono infatti ormai sempre più numerosi gli impieghi della realtà virtuale, in particolar modo nel campo sanitario, dallo studio di immagini diagnostiche in 3D alla simulazione di interventi complessi,  passando nei settori creativi e di intrattenimento, come la progettazione di edifici e di giochi e, infine, nell’industria manifatturiera e nei  servizi di manutenzione e di addestramento del personale.

Ed è proprio l’industria manifatturiera uno dei maggiori utilizzatori di tecniche di realtà virtuale, soprattutto le aziende dove si investe costantemente in nuove tecnologie, con l’obiettivo di creare soluzioni innovative per progettare sistemi, velivoli, radar. Tramite queste tecnologie gli ingegneri sono in grado di realizzare dei prototipi virtuali per individuare possibili errori già nella fase progettuale, introducendo eventuali modifiche o correzioni prima di iniziare la fase di produzione, generando così un notevole risparmio economico. Altrettanto efficace l’impiego della realtà virtuale durante la fase della manutenzione,  che consente la riduzione degli interventi e la rapida risoluzione di possibili conflitti o guasti.

Un ponte di comando di una nave multiruolo all’interno del quale muoversi e sperimentare, attraverso la realtà virtuale, sistemi e sensori di nuova generazione: è HOPLITE (Highly OPerational Laboratory for Integration Testing and Evaluation), un innovativo “test bed navale integrato”, combinazione di prototipo fisico e virtuale,  realizzato da Leonardo. Il dimostratore consente la simulazione della gestione integrata delle operazioni di conduzione della nave e del sistema di combattimento tramite un cockpit virtuale integrato per la gestione completa dell’ unità navale,  nonché l’integrazione fisica e funzionale dei sensori  radar, EO e di comunicazione oltre all’interazione con la sovrastruttura.

All’interno della sala di comando di HOPLITE è possibile, indossando un visore con sensori giroscopici e grazie all’ausilio di tecnologie di realtà aumentata, osservare il funzionamento dei nuovi radar multifunzionali a facce fisse e a doppia banda, dei sensori di individuazione amico-nemico e all’infrarosso per la ricerca e il tracciamento dei bersagli, nonché degli avanzati  sistemi di comunicazione integrata radio e satellitare.

All’interno di HOPLITE  troviamo il nuovo Combat Management System, caratterizzato da un’architettura aperta, modulare e riconfigurabile in base alla tipologia di missione, che rappresenta il vero e proprio centro di comando e controllo della nave.

HOPLITE riproduce parte della sovrastruttura (Integrated Mast) della nuova unità navale PPA (Pattugliatori Polivalenti d’Altura) della Marina Militare italiana. Leonardo è infatti responsabile dell’intero sistema di combattimento  oltre che della fornitura e integrazione di tutti i sistemi a bordo delle nuove unità che rinnoveranno la flotta nazionale . Le nuove navi PPA sono unità di concezione innovativa per sorvegliare e controllare gli spazi marittimi d’interesse nazionale, vigilare sulle attività marittime ed economiche, concorrere alla salvaguardia dell’ambiente marino, supportare operazioni di soccorso alla popolazione colpita da calamità naturali.

Anche l’addestramento manutentivo ed operativo è realizzato in un ambiente virtuale immersivo denominato MORPHEUS, in cui gli operatori e i manutentori possono esercitarsi nelle procedure operative e di manutenzione, utilizzando una fedele rappresentazione virtuale degli apparati, come se operassero nell’ambiente reale.

In particolare, HOPLITE è stato realizzato dalla Divisione Elettronica Terrestre e Navale di Leonardo presso il centro di integrazione navale situato nella sede di Arco Felice (Napoli). La struttura metallica che contiene tutti i sistemi che compongono il cockpit della nave, è completamente smontabile e rivestita in pannelli realizzati in materiale composito. La realizzazione del  prototipo virtuale ha consentito di effettuare tutte le validazioni ergonomiche e il corretto posizionamento dei sensori, prima di attuare scelte definitive per la realizzazione dei sistemi navali.

Con una leadership più che cinquantennale e sistemi installati sulle navi di oltre 40 Marine Militari di vari paesi nel mondo, Leonardo è un player di riferimento in grado di fornire soluzioni complete per la gestione delle missioni navali che integrano più tipologie di sensori tra cui radar, sistemi elettronici e d’arma, elicotteri e velivoli anche a pilotaggio remoto. I prodotti offerti sono in grado di soddisfare tutti i requisiti adattabili a scenari di missione in continua evoluzione, per qualunque tipologia di nave, di qualunque classe e tonnellaggio: dalle piccole motovedette ai dragamine, fino alle grandi portaerei.

(Web, Google, Wikipedia, Leonardo)




























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