giovedì 15 novembre 2018

C.I.O. B1 "CENTAURO" - ESERCITO ITALIANO - OMAN E SPAGNA - US ARMY



L’industria italiana vanta una considerevole tradizione nel campo dei veicoli da combattimento su ruote che equipaggiano le forze armate nazionali e hanno riscosso un buon successo anche all’estero. 


Della ben conosciuta Centauro I si diceva che avesse un cuore “un po’ Lancia”, in quanto la parte meccanica era di responsabilità dello stabilimento Iveco di Bolzano, realizzato nel 1937 dalla Lancia e rimasto attivo come Lancia Veicoli Industriali e poi Lancia Veicoli Speciali per entrare a far parte del marchio Iveco nel 1975.



Per realizzare veicoli con aspetti militari predominanti (come blindature e armamento) nacque un sodalizio tra la FIAT/Iveco e Leonardo Oto-Melara. L’amministrazione della difesa nel 1985 richiese di avere un interlocutore unico e per questo nacque il CIO (Consorzio Iveco Oto). I successi non sono mancati perché il CIO ha realizzato 493 autoblindo Centauro I, 200 carri armati Ariete, 200 carri leggeri Dardo e l’elenco potrebbe continuare…



La B1 Centauro è un'autoblindo cacciacarri di costruzione italiana in servizio negli eserciti italiano, spagnolo, giordano e dal 2008, in 9 esemplari con torretta modificata per il cannone da 120/45, nella Guardia Reale dell'Oman.

L'autoblindo Centauro è stata ideata durante la guerra fredda per rimpiazzare gli ormai obsoleti e lenti carri M47 Patton nella difesa di zone dove erano presenti forze amiche esigue, e dove poteva verificarsi uno sbarco nemico. Così, nel 1986, in Sardegna, è stato presentato dal Consorzio Iveco - Fiat - Oto Melara un modello dell'autoblindo pesante che sarebbe diventato il Centauro. Il primo prototipo funzionante è stato mostrato per la prima volta a nord di Roma, durante una mostra di nuovi sistemi d'arma italiani. Adottata nel 1989 col nome Centauro, l'autoblindo è stata consegnata ai reparti soltanto nel 1992, a causa di problemi finanziari e per alcune modifiche apportate.

La produzione per l'Esercito Italiano, terminata nel 2006, ha visto 400 mezzi prodotti, di cui 100 non più in servizio attivo. L'Ejército de Tierra spagnolo possiede 84 esemplari e nell'agosto 2008 anche la Guardia Reale dell'Oman ha fatto richiesta per ricevere 6 esemplari di questo veicolo, però con torretta HITFACT con cannone da 120/45 mm e motore da 650 hp.

In ambito NATO, il Centauro è rimasto con l'AMX-10RC l'unico cacciacarri ruotato adottato con cannone da 105 mm.

L'armamento principale delle Centauro consiste in un cannone ad anima rigata da 105 mm lungo 52 calibri prodotto dalla Oto Melara, che offre la stessa potenza di fuoco dei carri Leopard 1 e dei carri NATO suoi contemporanei. Il pezzo può sparare tutti i tipi di munizioni da 105 mm della NATO, compresi i penetratori cinetici sottocalibrati. Quest'arma ha 14 colpi di pronto impiego in torretta e altri 26 nello scafo. La canna è rivestita da un manicotto termico per preservarla da distorsioni e di estrattore di fumi, il quale impedisce al fumo di penetrare nella camera di combattimento dopo lo sparo.

Come armamento secondario sono presenti due mitragliatrici MG-42/59 in 7,62 mm, una coassiale al cannone e l'altra in funzione antiaerea. Il munizionamento per le MG consiste in 4000 cartucce da 7,62 mm.

L'armamento principale è stabilizzato su tre assi e dispone dello stesso apparato di direzione del tiro dell'Ariete, TURMS, sviluppato dalla Galileo Avionica. Il cannone possiede anche un sistema che avvisa quando sono presenti delle distorsioni sulla canna. Come sull'Ariete, esiste la possibilità di far fuoco anche quando il mezzo è in movimento con elevata precisione, anche se a bassa velocità. Il capocarro dispone di un periscopio panoramico diurno/notturno stabilizzato, mentre il puntatore dispone anche di una camera termica la cui immagine può essere inviata a uno schermo usato dal capocarro.

Lo scafo delle Centauro è fatto d'acciaio saldato, e garantisce l'impenetrabilità ai proiettili perforanti da 14,5 mm su 360° e a quelli da 25 mm sull'arco frontale. Con la corazza addizionale il livello di protezione si estende anche ai perforanti da 30 mm. All'interno del mezzo è disponibile un sistema automatico di estinzione incendi.

È presente anche il sistema di protezione NBC (Nucleare, Batteriologico e Chimico), per poter operare in aree contaminate.

La Centauro dispone di un motore Iveco V6 diesel da 520 hp (382,2 kW). Ha una trasmissione automatica ZF, prodotta su licenza dalla Fiat, che ha cinque marce avanti e due indietro. La sua velocità massima è di circa 130 km/h con una pendenza massima del 60% e la capacità di guado senza preparazione di 1.5 m.

Secondo le concezioni della guerra moderna, che esaltano la mobilità, le autoblindo (che, per definizione, hanno trazione a ruote) stanno progressivamente soppiantando i carri armati (che hanno invece i cingoli); senza voler scendere nel dettaglio del dibattito “autoblindo contro carro armato” bisogna dire che, se il secondo in genere dispone di una maggiore protezione passiva, la prima ha una ben superiore mobilità – la velocità massima può essere quasi doppia – e ha il vantaggio che un colpo a segno o una mina che distruggano una ruota non fermano il mezzo (che nei tipi più grandi ha sei o otto ruote) mentre un cingolo spezzato paralizza un carro e costringe l’equipaggio ad abbandonarlo.

L’architettura della blindo Centauro è ben conosciuta: si tratta di un 8×8 con torretta rotante per 360° in posizione piuttosto arretrata (il centro della torretta è in corrispondenza del terzo asse), armata con un cannone di calibro e potenza corrispondente a quella dei carri armati.

La blindo Centauro è stata adottata in Italia da alcuni reggimenti dell’Esercito; si tratta di uno dei migliori mezzi corazzati che l’industria italiana abbia prodotto che ha fornito la possibilità di spunto per lo sviluppo di ulteriori veicoli militari da destinare ad altri impieghi. Il progetto dell’autoblindo B1 Centauro nasce negli anni ’80 dalla necessità dell’Esercito Italiano di sostituire i vecchi carri armati M47 e fornire un nuovo veicolo corazzato ai propri contingenti terrestri che potesse essere impiegato sia in modalità di combattimento che in missioni di ricognizione; la missione principale del nuovo carro doveva essere il pattugliamento di vaste zone di territorio scarsamente difese al fine di prevenire eventuali sbarchi nemici pertanto il nuovo carro in progetto doveva essere molto più veloce dei vecchi cingolati M47.

Lo sviluppo del nuovo mezzo corazzato fu affidato al consorzio Iveco – Fiat – Oto Melara che nel 1986, in Sardegna, presentò agli esponenti dell’Esercito il primo prototipo del nuovo carro dalle caratteristiche di autoblindo pensante; il prototipo funzionante fu presentato però solo tre anni dopo, nel 1989, con la denominazione di “Centauro” ma a causa di ulteriori modifiche apportate al progetto e dai tagli al bilancio, ci vollero altri tre anni, affinché il carro assumesse una versione definitiva. Nel 1992 infatti, i primi esemplari furono consegnati ai reparti di fanteria corazzata dell’Esercito Italiano. Come abbiamo già detto l’Esercito aveva la necessità di dotarsi di un veicolo corazzato molto più veloce dei vecchi M47, proprio per questo motivo il Centauro è stato progettato come autoblindo dotato quattro assi e otto gomme da 14.00 – 20 pollici, tipo run flat, con C.T.I.S. (Central Tyre Inflation System), con un motore diesel Iveco 6V sovralimentato, installato anteriormente, con potenza di 512 HP (382.2 kW e 1865 Nm), cambio idromeccanico con retarder secondario a 5 marcie più 2 retromarce, capace di spingere il mezzo alla velocità massima di 110 km/h circa; il carro ha una trazione 8×8 che gli permette di arrampicarsi su pendenze massime del 60%; inoltre il Centauro ed attraversare corsi d’acqua con profondità massima di 1,5 m.

Caratteristica fondamentale del Centauro è lo scafo corazzato, realizzato con spesse lamiere di acciaio saldate tra loro, capace di garantire un’elevata protezione balistica su tutti i lati da proiettili perforanti fino a 14,7 mm; la parte frontale del carro possiede una ulteriore corazza capace di resistere a proiettili perforanti da 25mm. Allo scafo del Centauro inoltre possono essere applicate ulteriori lastre metalliche protettive che andranno a formare una corazza aggiuntiva capace di proteggere il mezzo da proiettili perforanti fino a 30mm.

Altra caratteristica importante del carro Centauro e la difesa NBC (Nucleare, Batteriologico e Chimico) garantita dalla possibilità dello scafo di chiudersi ermeticamente e dal sistema di ricircolo dell’aria; in questo modo l’equipaggio del blindato viene protetto da eventuali attacchi con agenti chimici e batteriologici riuscendo ad operare anche in zone altamente contaminate. Infine l’intero abitacolo è dotato di un sistema antincendio automatico.  Il blindo Centauro può trasportare un equipaggio di 1 + 3 elementi in torretta e un massimo di quattro elementi completamente equipaggiati nel vano posteriore.

Ovviamente questo carro non possiede solo dispositivi di difesa, anzi, uno dei compiti primari del carro blindato Centauro è quello di “cacciatore di carri” e per svolgere questo compito è stato equipaggiato con un cannone Oto Melara da 105 mm a canna rigata da 52 calibri di lunghezza dotata di un particolare rivestimento termico ed un sofisticato dispositivo di controllo per proteggerla ed evitare eventuali distorsioni; inoltre il cannone è dotato di un dispositivo di dispersione dei fumi di sparo capace di evitare che l’abitacolo del carro venga invaso dal fumo e dai gas dello sparo. Il cannone del Centauro è in grado di sparare tutti i tipi di munizioni NATO da 105 mm; la torretta è in grado di portare fino a quattordici colpi ed altri ventisei colpi possono essere trasportati nello scafo. In quanto a potenza di fuoco il carro Centauro può essere equiparato al carro Leopard1A5 già in dotazione alla Brigata Garibaldi dell’Esercito Italiano. Ogni autoblindo Centauro, oltre al cannone, è equipaggiato con due mitragliatrici MG-42/59 in calibro 7,62 mm; una delle mitragliatrici trova posto in torretta in posizione coassiale al cannone mentre l’altra mitragliatrice può essere utilizzata in modo indipendente e può essere usata come arma antiaerea o antiuomo. Infine l’autoblindo Centauro è equipaggiato con otto lanciatori di granate da 80mm. L’armamento del Centauro è connesso a sofisticati dispositivi di puntamento che permettono di sparare con eccellente precisione anche quando il carro è in movimento tra cui apparati di puntamento diurno/notturni stabilizzati; un calcolatore di tiro digitale; un telemetro laser e una termocamera.

L’Esercito Italiano ha utilizzato gli autoblindo Centauro in tutte le operazioni militari internazionali a l’Italia a partecipato, dalla missione in Somalia del 1993, dopodiché in Libano, durante le missioni in ex-Jugoslavia e nelle recenti missioni nei territori dell’Iraq e dell’Afghanistan. Anche altri Paesi si sono interessati al carro blindato Centauro, tra questi l’Oman, la Spagna e gli Stati Uniti; nel 2000 infatti l’US Army acquistò quindici esemplari del carro italiano comprensivi di pacchetto addestrativo e manutenzione, per utilizzarli nell’addestramento della fanteria corazzata  in modo che gli uomini cominciassero familiarizzare con veicoli gommato in attesa della consegna dei nuovi carri Stryker MGS. I quindici carri Centauro dell’US Army, completata la fase addestrativa, furono trasferiti alla Guardia Nazionale degli Stati Uniti.

I reggimenti dell’Esercito Italiano che si sono dotati dell’autoblindo Centauro sono il Reggimento “Nizza Cavalleria”, il Reggimento “Savoia Cavalleria”, il Reggimento “Piemonte Cavalleria”, il Reggimento “Genova Cavalleria”, il Reggimento “Lancieri di Novara”, il Reggimento “Lancieri di Montebello”, il Reggimento “Cavalleggeri Guide”, il Reggimento “Lancieri di Aosta”.

(Web, Google, Wikipedia etc…)

































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