mercoledì 7 novembre 2018

BERETTA ARX 160




Il fucile mitragliatore Beretta ARX 160 è un fucile d'assalto italiano camerato per il calibro 5,56 × 45 mm NATO; è in corso di acquisizione anche la versione notevolmente modificata Beretta ARX 200 calibro 7,62 x 51 NATO.

Questo sistema d’armi parte del complesso sistema Soldato Futuro dell'Esercito Italiano di cui costituisce l'arma d'assalto.



Il progetto partì come evoluzione dei Beretta AR 70/90 e Beretta SC 70/90 ed inizialmente era presentato come semplice aggiornamento dei materiali costruttivi e aggiunta di piccoli accorgimenti al Beretta AR 70/90; si passò quindi ad un successivo prototipo più elaborato, che introduceva un calcio non ripiegabile ma regolabile in lunghezza e la manetta d'armamento in posizione superiore anteriore, caratteristica tuttavia non comoda durante l'uso; successivi sviluppi portarono all'arma attuale che è attualmente in fase di produzione per sostituire il suo predecessore AR 70/90 in tutte e tre le sue versioni.






L'Esercito Italiano ha ordinato un primo lotto di 800 armi nel 2008 per le sperimentazioni sul campo in Afghanistan, a cui hanno fatto seguito gli ordini di 11 500 esemplari nell'anno 2010 e 10 000 nel 2012. Alcune centinaia di unità sono state acquistate anche dagli incursori della Marina Militare Italiana (con consegna prevista dopo la seconda metà/fine 2012, per testarle sul campo ed in addestramento all'uso dell'arma) e dell'Aeronautica Militare Italiana (con consegna prevista nel 2013).



Primo cliente estero sono state le forze speciali albanesi, che ne hanno acquistato 100 esemplari. È stato acquistato inoltre da alcuni dipartimenti della Polizia Messicana.[1] L'Esercito del Turkmenistan nel 2011 ha acquistato un primo lotto di 1 680 esemplari di ARX 160, corredati di 150 lanciagrante GLX 160 e 2 milioni di cartucce.[2]

I polimeri costituiscono il materiale maggiormente usato per la struttura dell'arma; anche se Beretta ha usato una slitta Picatinny in alluminio posta superiormente all'arma per tutta la sua lunghezza, per aumentarne la robustezza. Questo uso esteso dei polimeri può essere considerato come il frutto delle ultime realizzazioni in casa Beretta, ovvero Cx4, Px4 e Rx4. Tutto ciò ha permesso una sensibile riduzione della massa dell'arma che può essere stimata, in mancanza di dati ufficiali, sui 3 kg, peso variabile anche in funzione della canna.

Strettamente collegato all'arma è il lanciagranate da 40 mm GLX 160.Il fucile può montare la baionetta italiana Extrema Ratio Fulcrum Bayonet E.I.

Elemento innovativo è il sistema di cambio rapido della canna; per tale motivo è difficile parlare di lunghezza totale dell'arma, dato che è possibile cambiarne la canna in pochi secondi. Altri produttori hanno introdotto la possibilità di cambiare la canna in poco tempo, ma sempre usando attrezzi specifici e non proprio immediati; Beretta permette invece il cambio della canna senza l'uso di attrezzi, solo premendo due pulsanti. Sono previste al momento canne da 10, 12, 16 e 20 pollici, che offrono un'ampia gamma di uso.

Una delle novità principali è la possibilità di rendere l'arma ambidestra direttamente durante il suo impiego sul campo in modo semplice, ruotando di 180 gradi la manetta d'armamento. L'arma dispone di finestre di espulsione dei bossoli e per la manetta di armamento su entrambi i lati: il sistema a doppio estrattore/nessun espulsore consente, tramite un traversino posizionato vicino al cardine del calciolo pieghevole, di invertire l'espulsione dei bossoli dal lato destro al lato sinistro.

È stata anche annunciata la possibilità di cambio “rapido” di calibro sostituendo canna, semicastello inferiore, otturatore e caricatore: i calibri previsti, in aggiunta al 5,56 × 45 mm NATO, sono il 7,62 × 39 mm (cartuccia di armi quale l'AK-47) e lo 6,8 mm Remington SPC (o 6,8 × 43 mm). È stata anche studiata la possibilità di impiego del 5,45 × 39 mm (cartuccia di armi quale l'AK-74 russo).

È anche in produzione una versione in modalità fucile da battaglia, l'ARX 200, camerato in 7,62 × 51 mm NATO.

L’ARX160 / 200 della italiana Beretta fa parte del complesso sistema Soldato Futuro in corso di sviluppo per l'Esercito Italiano di cui costituisce il sistema letalità, ovvero l'arma d'assalto. Il progetto partì come sviluppo dei Beretta AR 70/90 e Beretta SC 70/90 ed inizialmente era presentato come un semplice aggiornamento dei materiali costruttivi e piccoli accorgimenti del Beretta AR 70/90; si passò quindi ad un successivo prototipo più elaborato che introduceva un calcio non ripiegabile ma regolabile in lunghezza e la manetta d'armamento in posizione superiore anteriore, non proprio comoda all'uso; successivi sviluppi portarono all'arma attuale che è attualmente in fase di produzione a basso ritmo per una prima valutazione estesa presso le FF.AA. italiane.

Al momento risulta in dotazione alle forze speciali albanesi, circa 100 armi, alle forze speciali italiane per valutazioni anche sul campo, ed a una compagnia di valutazione della fanteria media italiana nell'ambito dei vari studi di modernizzazione delle forze armate. Anche alcune forze di polizia hanno espresso il loro interesse per l'arma; è sicuramente in dotazione ad alcuni dipartimenti della polizia messicana (PEP).

Beretta ha atteso più a lungo dei concorrenti a presentare il modello finale dell'arma e sicuramente ha provveduto a studiare i loro problemi in modo da limitarli sul suo nuovo prodotto, che risulta essere, almeno sulla carta, uno dei più versatili ed efficienti sul mercato mondiale.

Alla base della progettazione vi sono dei concetti chiave: ergonomia, facilità di manutenzione, flessibilità, facilità di aggiornamento.

I polimeri costituiscono il materiale più estesamente usato per la struttura dell'arma; anche se Beretta ha usato una guida picatinny in alluminio posta superiormente all'arma per tutta la sua lunghezza, in modo tale da aiutare ad aumentare la robustezza del fucile. Questo uso esteso dei polimeri può essere considerato come il frutto delle ultime realizzazioni in casa Beretta, ovvero Cx4, Px4 e Rx4. Tutto ciò ha permesso una sensibile riduzione della massa dell'arma che può essere ipotizzata, in mancanza di dati ufficiali, sui 3 kg; tale valore è variabile anche in funzione della canna.

Elemento innovativo è il sistema di cambio rapido della canna; per tale motivo è difficile parlare di lunghezza totale dell'arma dato che è possibile cambiare la canna in pochi secondi. Altri produttori hanno introdotto la possibilità di cambiare la canna in poco tempo ma sempre usando attrezzi specifici e non proprio immediati; Beretta permette il cambio della canna senza l'uso di attrezzi e solo premendo due pulsanti. Sono previste al momento canne da 10 12 16 e 20 pollici, offrendo un'ampia gamma di uso.

La novità principale è la possibilità di rendere l'arma ambidestra direttamente durante il suo impiego sul campo in modo semplice ruotando di 180 gradi la manetta d'armamento. L'arma dispone di finestre di espulsione dei bossoli e per la manetta di armamento su entrambi i lati.

È stata anche annunciata la possibilità di cambio “rapido” di calibro sostituendo canna, semicastello inferiore, otturatore e caricatore; I calibri previsti, in aggiunta al 5,56 × 45 mm NATO, sono il 7,62 × 39 mm (cartuccia di armi quale l'AK-47) e lo 6,8 mm Remington SPC (o 6,8 × 43 mm). È stata anche studiata la possibilità di impiego del 5,45 × 39 mm (cartuccia di armi quale l'AK-74 russo). Per finire, il progetto prevede la realizzazione di un'arma “pesante”, in calibro 7,62 × 51 mm NATO. L'arma si trova ancora in fase di sperimentazione, in particolar modo si stanno cercando dei materiali compositi che possano reggere di piu gli sbalzi di temperatura dovuti ad un uso intenso.

Strettamente collegato all'arma è il lanciagranate da 40 mm GLX-160.

Per soddisfare le esigenze delle forze speciali è stata sviluppata la versione A2 in collaborazione con il 9°Reggimento dell'Esercito Italiano; la versione si discosta da quella standard per l'impugnatura a pistola, per il calcio accorciato ulteriormente ma sempre ripiegabile e regolabile come estensione, per la canna da 12 pollici (prevista anche per la versione standard come lunghezza) con manicotto ceramico per dissipare meglio il calore dell'arma, il selettore di tiro è più rapido da usare, non sono previste mire fisse ma solo mire rimovibili della Magpull, le slitte anteriori laterali sono state allungate, è stato realizzato un accessorio da inserire inferiormente (nell'alloggiamento proprietario Beretta usato per il GLX-160) che permette di avere un rail molto più lungo e che potrà essere usato per sviluppare ulteriori accessori. Ora sono previsti altri colori: nero, oliva, deserto e flat dark earth. Sono state studiate delle soluzioni per migliorare il tiro automatico prolungato anche se il limite rimane a 7 caricatori da 30 colpi in successione a raffica. L'ergonomia risulta migliorata dalla nuova calciatura dettata da nuove tecniche di tiro istintivo e dal fatto che con le protezioni antiproiettile indossate era difficile da imbracciare per alcuni soldati. Una ulteriore differenza è il rompifiamma anteriore ora progettato in modo tale che non faccia rilevare la posizione del tiratore sollevando polvere dato che ha sfiati solo su 210° lasciando la parte inferiore priva di fori; la soluzione è molto elaborata ma robusta e permette tiri a raffica senza che l'arma si impenni eccessivamente. Tutte queste modifiche hanno portato ad un leggero aumento di peso, che ora arriva a 3,3 kg.

(Web, Google, Wikipedia)















































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