venerdì 2 novembre 2018

L’inarrestabile evoluzione del 76/62: la versione "Sovraponte"




E' in corso di avanzato sviluppo da parte delle maestranze italiane di Leonardo SpA, il più avanzato cannone navale a livello mondiale nella sua categoria, la versione ultima del cannone multi ruolo 76/62, dotato del kit Strales per l’uso delle munizioni guidate DART (Driven Ammunition Reduced Time Of Flight) e i munizionamenti di nuova generazione Vulcano.

Il cannone navale 76/62 Sovraponte è un medio calibro leggero a fuoco rapido che offre prestazioni e flessibilità senza pari in qualsiasi ruolo di difesa aerea e anti-superficie, in particolare nella funzione anti-missilistica.
È inoltre prevista la capacità di coinvolgere in modo molto efficace obiettivi di terra per prestazioni uniche multiruolo.
La nuova versione del 76/62 è adatta per l'installazione su navi di qualsiasi tipo e classe, comprese le piccole unità navali.
Sarà disponibile un'interfaccia con un'ampia varietà di sistemi di gestione dei combattimenti navali e/o FCS/EOS, secondo gli standard digitali e analogici, compresa l'architettura aperta.
La velocità di ingaggio potrà essere selezionata da scatto singolo fino a 120 colpi al minuto.
In condizioni operative, il tempo tattico è inferiore a 3 secondi e la deviazione standard alla cottura è inferiore a 0,3 mrad, garantendo così un'eccellente precisione.
Il 76/62 in tutte le sue continue evoluzioni è l'unico cannone navale disponibile nella capacità di fuoco prolungato, requisito fondamentale in qualsiasi scenario che preveda l'ingaggio simultaneo di più bersagli di manovra, come richiesto dagli emergenti scenari di guerra asimmetrica.
Il caricamento automatico avviene tramite un caricatore girevole e il caricamento rapido avviene facilmente anche durante il tiro da parte di due addetti alla movimentazione delle munizioni.
La fornitura standard include la nuova Digital Control Console (DCC) che sfrutta la tecnologia digitale per aumentare le funzioni a disposizione dell'operatore e dei manutentori.
Il 76/62 è pronto per il funzionamento del fusibile multifunzione programmabile 3AP ed è dotato della flessibilità necessaria per essere equipaggiato con :

- Scudo Stealth Integrale per ridurre l'RCS totale della nave;
- Radar velocità muso per aggiornare l'FCS di eventuali     deviazioni dai valori della tabella di range;
- Dispositivo di alimentazione multipla per la     movimentazione, selezione e alimentazione automatica di   qualsiasi tipo di munizione caricata;
- Sistema STRALES - un sistema di guida per il proiettile a   guida DART.


Il 76/62 è un cannone multiruolo progettato e prodotto dalla Società italiana Leonardo-Finmeccanica (precedentemente da OTO Melara, confluita nel gruppo il 31 dicembre 2015).

Il cannone è caratterizzato da una cadenza di tiro molto elevata, soprattutto nella versione Super Rapido (120 colpi al minuto), che lo rende particolarmente adatto per la difesa antiaerea e anti-missile e per la difesa di punto, anche se, visto il suo calibro, può essere usato anche in altri ruoli come il bombardamento navale e costiero. Il cannone è dotato di munizionamento convenzionale, che varia a seconda del tipo di impiego e la sua polivalenza di usi è data anche dalla gran quantità di tipi di munizionamento che vanno dall'incendiario al perforante, fino ai proiettili a frammentazione con spoletta di prossimità. L'intero sistema è inoltre molto compatto ed è quindi installabile anche su navi di piccole dimensioni come le corvetta o le vedette costiere, oltre ad essere completamente controllabile da remoto. Recentemente è stato aggiunto il nuovo munizionamento guidato DART.

Questo cannone ha rappresentato un notevole successo commerciale, essendo stato adottato da 53 marine: l'ultimo importante successo è stato lo scalzare il cannone navale da 100 mm della marina francese nel progetto Orizzonte.



Nel sistema di controllo del fuoco del cannone nel corso degli anni c'è stata un'evoluzione. Le prime versioni erano dotate del radar RTN-10X Orion della Selenia. A partire della metà degli anni ottanta venne utilizzato il RTN-30X (SPG-73) nel sistema di difesa di punto Dardo-E e poteva essere abbinato oltre che all'Otobreda Compatto e Super Rapido anche al cannone da 127/54, al Breda Dardo e ai missili Sea Sparrow/Aspide. Il sistema Dardo-E fece il suo debutto nella Marina Militare sull'incrociatore portaeromobili Garibaldi, ma il radar RTN-30X era già stato imbarcato sulle Maestrale, dove però alle due torrette binate del CIWS Dardo erano asserviti due radar RTN-20X, mentre le prime unità equipaggiate con sistema Dardo-E con il 76mm Super Rapido sono stati i due cacciatorpediniere lanciamissili Audace dopo gli ammodernamenti e le prime unità ad essere equipaggiate sin dalla costruzione con il Dardo-E abbinato ai 76mm SR furono i due cacciatorpediniere Classe Durand de la Penne.


In fase avanzata di sviluppo è anche il munizionamento guidato anti-missilistico Davide, in pratica si tratta di missili senza motore (proietti), decalibrati rispetto al cannone, che possono correggere la loro traiettoria per controbattere le manovre del missile bersaglio e intercettarlo. Si tratta di un sistema di difesa anti missile delle navi a corto/cortissimo raggio, basato sull'impiego delle nuove centrali di tiro multisensore degli impianti da 76/62 Super Rapido, capace di sparare una munizione guidata e quindi di correggerne la rotta anche in volo indirizzandola sull'obiettivo.

La tecnologia sviluppata dalla Oto Melara è stata adottata per la prima volta sulle FREMM italiane del programma italo-francese.

Il sistema Davide/Strales abbinato al sistema di controllo di tiro Dardo-F, che controlla sia il bersaglio che il proiettile, è installabile anche sulle vecchie torrette con poche modifiche, mediante l'aggiornamento del firmware di controllo, l'aggiunta del radar di guida in banda Ka e scudo stealth. La torretta mediante il radar produce quattro fasci che vengono proiettati sul bersaglio e il proiettile viene radiocomandato nella sua direzione in modo tale che rimanga all'interno dei fasci. I proiettili DART sono un sottocalibro da 42 mm e grazie ad un adattatore raggiungono i 76 mm del calibro del cannone, hanno delle alette canard che gli permettono di manovrare e la sezione di coda ha sei pinne fisse e il ricevitore radio.

All'inizio dell'estate del 2008 NAVARM ha richiesto l'aggiornamento di un cannone al sistema Davide/Strales proveniente da un pattugliatore classe Cigala Fulgosi. Le prove sono state effettuate con successo presso il Poligono Interforze di Salto di Quirra nel marzo 2009 e hanno visto lo sparo contro bersagli a 8 km di due proiettili singoli e di una raffica da tre proiettili, che è quella attualmente nell'impiego antimissile. Il sistema dopo essere stato testato sul pattugliatore Comandante Foscari con prove di tiro con le nuove munizioni guidate in accoppiamento con il radar NA-25X, dopo aver terminato le prove è rimasto pienamente funzionante a bordo della nave.
Tra non molto sarà ultimato lo sviluppo del “76/62 Sovraponte” vanto del genio italico e delle eccellenti maestranze italiane.

(Web, Google, Wikipedia)

Lo sviluppo del nuovo cannone navale Leonardo 76/62 SOVRAPONTE, destinato da equipaggiare i PPA della Marina Militare, è in stato molto avanzato. Secondo quanto risulta a RID, proprio di recente, l’azienda ha condotto presso il balipedio Cottrau di Portovenere i test di una raffica da 15 colpi. Un passaggio importante che dà una misura empirica estremamente affidabile circa la solidità del progetto, in vista delle FAT (Factory Acceptance Test) previste entro la fine dell’anno. Il complesso sarà poi imparcato sul primo PPA nel primo quarto del 2019. Ricordiamo che il SOVRAPOPNTE conserva le stesse prestazioni del 76/62 standard, ma con un peso del 30% inferiore che garantisce un più ampio spettro di possibilità installative come, per esempio, sopra l’hangar di una nave (vedi il caso dei PPA). In tal senso il SOVRAPONTE può prendere il posto anche di sistemi missilistici quali il RAM offrendo, tuttavia, una maggiore flessibilità d’impiego che va oltre l’autodifesa contro i missili da crociera, ma che comprende anche tiro controcosta, contro-superficie, ecc. 

(Rivista Italiana Difesa, data: 21-06-2018 a cura di: Pietro Batacchi)
























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